A cinque mesi dall’esplosione avvenuta il 18 novembre 2024 in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio a Ercolano, che ha causato la morte di tre giovani, i carabinieri hanno eseguito due arresti. All’alba di venerdì 4 aprile, i Carabinieri della Tenenza di Ercolano, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Vincenzo D’Angelo, 31 anni, e Raffaele Boccia, 64 anni.
D’Angelo è stato trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, fabbricazione di esplosivi non convenzionali e non riconosciuti di tipo pirotecnico, nonché sfruttamento di manodopera in violazione delle normative sulla salute e sicurezza sul lavoro. Boccia, invece, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso nella fabbricazione di esplosivi non convenzionali e non riconosciuti di tipo pirotecnico.
L’esplosione del 18 novembre scorso in via Contrada Patacca 94 ha provocato la morte di Aurora e Sara Esposito, sorelle gemelle di 26 anni, e di Samuel Tafciu, 18 anni. Le due giovani donne erano madri single, mentre Tafciu era padre di una bambina di quattro mesi. Secondo le indagini, i tre lavoravano in nero nella fabbrica abusiva, con paghe settimanali tra i 150 e i 250 euro.
Già a fine novembre, Pasquale Punzo, 38 anni, proprietario dell’immobile, era stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. Le indagini hanno successivamente portato all’arresto di D’Angelo e Boccia, ritenuti coinvolti nella gestione e nell’approvvigionamento dei materiali esplosivi utilizzati nella fabbrica. In particolare, Boccia, titolare di una pirotecnica a San Giuseppe Vesuviano, avrebbe fornito illegalmente perclorato di potassio e polvere di alluminio per la produzione dei fuochi d’artificio.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha espresso soddisfazione per l’avanzamento delle indagini, sottolineando l’importanza di ottenere giustizia per le giovani vittime e le loro famiglie. Ha inoltre annunciato l’intenzione dell’amministrazione comunale di costituirsi parte civile nel processo.