L’Italia fa i conti con due efferati femminicidi a distanza ravvicinata. Sara Campanella e Ilaria Sula, due studentesse di 22 anni, una uccisa in provincia di Messina, l’altra a Roma.
Di Ilaria Sula si erano perse le tracce lo scorso 25 marzo a Roma. Gli investigatori avevano ascoltato le testimonianze delle coinquiline nella casa della zona Furio Camillo, dove lei abitava: l’ultimo accesso Whatsapp della ragazza risaliva a mercoledì 26 marzo quando i suoi amici, non vedendola più rincasare, le avevano scritto. Era uscita di casa l’ultima volta senza portarsi i trucchi, il che aveva fatto subito pensare che non avesse intenzione di assentarsi a lungo. Nel corso della mattina di mercoledì 2 marzo la drammatica scoperta.
La ragazza è stata uccisa a coltellate, nascosta in un valigione e gettata in fondo a un dirupo nei pressi del Comune di Poli. Il suo ex, Mark Antony Samson, 23enne di origini filippine, ha confessato il femminicidio. L’ha uccisa mentre in casa c’erano i genitori. Sarebbe stata anche l’analisi dei tabulati e delle celle telefoniche a incastrare il ragazzo. Il 23enne, secondo quanto si apprende, avrebbe anche utilizzato il telefono della giovane per postare storie sul suo profilo social.
Le accuse sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il delitto sarebbe avvenuto nell’appartamento nel quartiere Africano a Roma, in via Homs, dove il ragazzo abita con la famiglia e mentre i genitori di lui erano in casa. Genitori che non risultano al momento indagati. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Sia il telefono che l’arma non sono stati ancora trovati. Secondo quanto emerso, la vittima e il ragazzo avevano avuto una breve relazione, durata circa due mesi. Ora le indagini, coordinate dalla procura di Roma, vanno avanti per ricostruire cosa sia avvenuto dalla sera della scomparsa della giovane, al delitto avvenuto nell’appartamento, fino a quando il giovane dopo la confessione ha fatto ritrovare il corpo.
Dalle indagini è emerso che il ragazzo avrebbe messo in atto un vero e proprio depistaggio, andando a casa della giovane anche nei giorni successivi alla scomparsa per chiedere alle coinquiline se avessero notizie e rispondendo con il telefono della vittima ai messaggi che arrivavano, disinstallando però i social.
Avrebbe poi gettato il telefono in un tombino a Montesacro e non sarebbe ancora stato ritrovato dagli inquirenti. Per il ragazzo al momento l’accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere e i pm nelle prossime ore chiederanno la convalida del fermo al gip.