Cristina Pagliarulo, una donna energica, piena di vita e dedita alla sua famiglia e al suo lavoro, 41 anni, viveva nel comune salernitano di di Giffoni Valle Piana, la sua vita è stata tragicamente interrotta il 6 marzo 2025, dopo un’odissea durata 48 ore all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno.
Cristina era una figura molto amata nella sua comunità. Insieme alla sua famiglia, gestiva il bar “Scatto Matto” a Giffoni Valle Piana, dove lavorava con energia e allegria, sempre pronta a servire i clienti con un sorriso.
Cristina era sposata e madre di un figlio di 19 anni. La sua presenza nel bar di famiglia era un punto di riferimento per molti abitanti di Giffoni, dove era conosciuta per la sua gentilezza e il suo spirito vivace. Era particolarmente apprezzata per i dolci e le prelibatezze che preparava quotidianamente, soprattutto i cornetti che sfornava per i suoi clienti.
Il calvario di Cristina è iniziato il 3 marzo 2025, quando si è recata al Pronto Soccorso del “Ruggi d’Aragona” intorno alle 3:05 del mattino, lamentando forti dolori addominali. Dopo una rapida visita e la somministrazione di antidolorifici, è stata dimessa nel giro di tre ore. Tuttavia, il dolore non è diminuito e le sue condizioni sono peggiorate drasticamente.
Costretta a tornare in ospedale, Cristina è stata sottoposta a una TAC addominale che ha rivelato un quadro clinico grave: ischemia intestinale e un esteso addensamento del tessuto mesenteriale.
Nonostante la gravità della situazione, che avrebbe richiesto un intervento chirurgico immediato, Cristina è rimasta per ore su una barella, senza ricevere le cure necessarie.
Durante la sua permanenza in Pronto Soccorso, Cristina ha ripetutamente chiesto aiuto, lamentando dolori lancinanti. Le sue parole, “Mi fa male tutto dottoressa… scusami”, sono state catturate in un servizio televisivo e testimoniano la sofferenza e la disperazione che ha vissuto nelle sue ultime ore.
Solo dopo due giorni di attesa, ormai in condizioni critiche, Cristina è stata trasferita in sala operatoria. Purtroppo, era troppo tardi: il suo cuore si è fermato prima che i medici potessero intervenire.
Il medico legale Pasquale Bacco, che ha eseguito l’autopsia, ha dichiarato che Cristina “è stata condannata a morte” a causa dei ritardi e degli errori nella gestione del suo caso. La famiglia di Cristina, pur mantenendo un profilo riservato, ha chiesto che si faccia luce sulla vicenda e che si accertino eventuali negligenze.
L’associazione Codici ha presentato un esposto in Procura per chiedere un’indagine approfondita sulle circostanze della morte di Cristina. Inoltre, il caso ha suscitato reazioni nel mondo politico, con richieste di chiarimenti e accertamenti sulle responsabilità.
Verrà riesumato allo scopo di effettuare l’autopsia il corpo di Cristina Pagliarulo, la 41enne di Giffoni Valle Piana (provincia di Salerno) morta il 6 marzo scorso dopo essere stata lasciata in attesa 24 ore su una barella del pronto soccorso Ruggi d’Aragona.
La famiglia, assistita dall’avvocato Mattia Alfano del Foro di Firenze, ha sporto denuncia, chiedendo di conoscere la verità e sul caso la procura di Salerno ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Sul caso è arrivata una prima svolta con l‘iscrizione nel registro degli indagati di 7 persone tra medici e paramedici. Per loro l’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Negli scorsi giorni l’ospedale Ruggi ha diffuso una nota spiegando di aver effettuato un’indagine interna che, secondo il direttore Vincenzo D’Amato, avrebbe permesso di escludere negligenza medica nell’assistenza della donna. Sarà però l’esame autoptico a dire di più sulle cause della morte e se questa potesse essere evitata. Nel frattempo le cartelle ciniche sono state sequestrate.