Era il 27 marzo 1992 quando, in una sala di Palazzo Trinacria a Palermo, il fotografo Tony Gentile scattò una delle immagini più iconiche della storia italiana. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, seduti fianco a fianco durante il dibattito “Criminalità e giustizia”, si scambiano un sorriso complice. Un attimo di leggerezza tra due uomini consapevoli del pericolo che incombeva su di loro, ma determinati a portare avanti la loro battaglia contro la mafia.
Oggi, quella fotografia è diventata il simbolo per eccellenza della lotta alla criminalità organizzata. Uno scatto che, paradossalmente, sarebbe diventato ancor più potente pochi mesi dopo, quando i due magistrati furono uccisi nelle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e via D’Amelio (19 luglio 1992).
All’epoca, Tony Gentile non immaginava che quella foto sarebbe entrata nella memoria collettiva del Paese. “Era una delle tante immagini che scattavo ogni giorno per lavoro”, ha raccontato in seguito. Ma dopo gli attentati, quello scatto assunse un significato profondo: non solo il ricordo di due eroi della giustizia, ma un simbolo di speranza, resistenza e coraggio.
Oggi, a distanza di più di 30 anni, quella fotografia continua a ispirare nuove generazioni, ricordandoci che il sacrificio di Falcone e Borsellino non è stato vano e che la loro eredità è ancora viva nella lotta quotidiana contro la mafia.