Il quartiere di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, è da tempo al centro di preoccupanti dinamiche legate alla gestione delle case popolari. La criminalità organizzata ha instaurato un controllo capillare su queste abitazioni, trasformandole in una fonte di profitto illecito e in uno strumento di controllo sociale.
Le case popolari a Ponticelli sono spesso oggetto di compravendite illegali orchestrate dai clan camorristici. Il prezzo di un alloggio può variare tra i 15.000 e i 25.000 euro, a seconda del livello di gradimento della famiglia acquirente da parte dei vertici del clan operante nel rione. Un nucleo familiare imparentato con affiliati o propenso a garantire omertà e connivenza è più ben accetto rispetto a una famiglia che ripiega su quella soluzione per mancanza di alternative. In questa rete, 2.000 euro finiscono nelle tasche del procacciatore e 5.000 euro a chi si occupa della documentazione, mentre la restante parte confluisce nelle casse della camorra.
La gestione delle case popolari da parte della camorra non si limita alla compravendita. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Tommaso Schisa, figlio della “pazzignana” Luisa De Stefano e in passato ai vertici del clan legato ai Minichini e ai De Luca Bossa, le abitazioni venivano “cedute” al clan anche dai figli di genitori anziani che, dopo il decesso di questi, consegnavano le chiavi “per rispetto”.
Parallelamente all’azione repressiva, il Comune di Napoli ha avviato programmi di riqualificazione urbana per sottrarre terreno alla criminalità e restituire dignità ai residenti. Nel marzo 2024, è stato adottato un piano per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica a Scampia, Taverna del Ferro e nel Campo BiPiani di Ponticelli, destinati a circa 900 famiglie. Questo intervento, finanziato con i fondi del PNRR, mira a offrire una risposta al disagio abitativo attraverso soluzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili, coinvolgendo direttamente i residenti nella definizione dei progetti. Tuttavia, ancora nessuna iniziativa concreta è stata avviata da parte dell’amministrazione comunale per censire gli alloggi popolari, al fine di provvedere allo sgombero degli alloggi occupati abusivamente per favorire il ripristino della legalità, riassegnando così le case di proprietà del comune a nuclei familiari che da decenni sono in attesa di una sistemazione dignitosa. Una politica che contribuirebbe a mettere fine alla dilagante emergenza abitativa.
La compravendita illegale delle case popolari a Ponticelli rappresenta una delle tante manifestazioni del controllo esercitato dalla camorra sul territorio. La combinazione di azioni repressive da parte delle autorità e di interventi strutturali di riqualificazione urbana è fondamentale per spezzare questo circolo vizioso e garantire ai cittadini il diritto a una casa dignitosa e a una vita libera dall’oppressione criminale.