Martedì 25 marzo, una tragica fatalità sul lavoro ha colpito la comunità di Vajont, in provincia di Pordenone. Daniel Tafa, un giovane operaio di 22 anni, ha perso la vita durante il turno notturno presso la STM Srl di Maniago, un’azienda specializzata nello stampaggio a caldo di ingranaggi industriali in acciaio.
L’incidente è avvenuto intorno all’1:30, quando Daniel stava operando su una macchina per lo stampaggio. Per cause ancora in fase di accertamento, lo stampo su cui lavorava è esploso, generando una scheggia incandescente che lo ha colpito alla schiena, causandone il decesso immediato.
Daniel aveva appena festeggiato il suo 22° compleanno il giorno precedente. Nato a San Vito al Tagliamento e residente a Vajont, era diplomato presso l’Istituto Ipsia Evangelista Torricelli. Appassionato di calcio e tifoso del Milan, era conosciuto per la sua solarità e positività, qualità ricordate con affetto da amici e conoscenti.
Le autorità competenti, tra cui i carabinieri della Compagnia di Spilimbergo e il personale dello Spisal, sono intervenute sul luogo dell’incidente. L’impianto è stato posto sotto sequestro per consentire le indagini volte a chiarire le dinamiche dell’accaduto e verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro.
La tragica scomparsa di Daniel Tafa ha suscitato profondo cordoglio nella comunità locale e tra le istituzioni. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso vicinanza alla famiglia, ai colleghi e alla comunità di Vajont in questo momento di dolore.
Questo incidente si inserisce in un contesto preoccupante: nelle stesse ore, altri due operai hanno perso la vita sul lavoro in Italia. A Sant’Antonio Abate, nel Napoletano, un 51enne è rimasto incastrato in un nastro trasportatore, mentre a Orvieto un 38enne è stato investito da un mezzo pesante durante lavori di manutenzione in autostrada.