Negli ultimi giorni, il caso di Elena Maraga, una maestra d’asilo di 29 anni della provincia di Treviso, ha sollevato un acceso dibattito sull’uso dei social media da parte degli insegnanti e sulle implicazioni etiche e professionali che ne derivano.
Elena, oltre a svolgere la professione di insegnante in una scuola materna cattolica, è anche un’atleta bodybuilder. Circa un mese fa, ha aperto un profilo sulla piattaforma OnlyFans, nota per la condivisione di contenuti per adulti a pagamento. La scoperta del suo profilo da parte di alcuni genitori ha portato alla sua sospensione dall’incarico e dallo stipendio. La decisione è stata motivata dalla scuola con l’incompatibilità tra l’attività online dell’insegnante e i principi dell’istituto cattolico.
Elena ha dichiarato di aver intrapreso questa attività per curiosità e per integrare il suo stipendio da insegnante, che ammonta a circa 1.200-1.300 euro al mese. Ha sottolineato come su OnlyFans riesca a guadagnare in un solo giorno l’equivalente del suo stipendio mensile. Nonostante ciò, ha ribadito la sua passione per l’insegnamento, definendolo una vocazione che coltiva sin da bambina.
La vicenda ha acceso un dibattito più ampio sul comportamento degli insegnanti sui social media e sulla necessità di linee guida chiare. Il Ministero dell’Istruzione sta valutando l’introduzione di un codice di comportamento specifico per il personale scolastico, in linea con il Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici. L’obiettivo è evitare comportamenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell’istituzione scolastica.
Inoltre, la Federazione Italiana Scuole Materne (FISM) di Treviso sta lavorando a un codice etico per disciplinare il comportamento degli insegnanti anche sui social. La presidente della FISM Treviso, Simonetta Rubinato, ha sottolineato l‘importanza di decoro e riservatezza per gli insegnanti, indipendentemente dal tipo di scuola in cui operano, affermando che piattaforme come OnlyFans non rientrano in questo quadro.