Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, ha annunciato che non si candiderà alla presidenza della Regione nelle prossime elezioni regionali. La decisione è stata comunicata durante il congresso cittadino di Battipaglia, dove Martusciello ha dichiarato:
“La mia priorità è offrire a Forza Italia un percorso sereno verso le elezioni regionali. Ho costruito in questi anni un partito al di sopra di ogni sospetto ed è giusto che ogni contesto venga chiarito senza interferenze. Ritengo doveroso contribuire a preservare il partito da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione, chiarendo che non rientro tra i possibili candidati alla presidenza della Regione Campania.”
Questa decisione arriva in un momento delicato per Forza Italia in Campania, segnato da recenti sviluppi giudiziari. Lucia Simeone, assistente di Martusciello, è stata arrestata in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità belghe per associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione nell’ambito di un’indagine su presunte tangenti versate da lobbisti per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G. Simeone ha respinto le accuse durante l’interrogatorio e attualmente si trova agli arresti domiciliari in attesa di ulteriori decisioni riguardanti la sua possibile estradizione.
Inoltre, il panorama politico regionale ha visto recentemente le dimissioni di Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania e figura storica del centro-destra campano. Caldoro ha lasciato il consiglio regionale, esprimendo critiche nei confronti di Martusciello e sottolineando una mancanza di spazio per i socialisti riformisti all’interno di Forza Italia. Ha dichiarato:
“È una questione di coerenza; se non ci si ricandida, non è che bisogna stare seduti fino all’ultimo giorno, si lascia spazio.”
La rinuncia di Martusciello alla candidatura apre ora la questione su chi sarà il candidato del centro-destra alla presidenza della Regione Campania.