Tornano sotto i riflettori mediatici Tony Colombo e Tina Rispoli, una delle coppie più discusse del panorama neomelodico. Il loro nome è stato spesso associato al mondo della musica napoletana, ma anche a vicende giudiziarie e presunti legami con la criminalità organizzata.
Tony Colombo: Il cantante neomelodico siciliano
Antonino Colombo, noto come Tony Colombo, è nato l’11 maggio 1986 a Palermo. Fin da bambino ha dimostrato una forte passione per la musica, pubblicando il suo primo album “A’ Villeggiante”, nel 1994, all’età di soli 7 anni. Crescendo, si è affermato come una delle voci più popolari del genere neomelodico, con un pubblico molto affezionato soprattutto nel Sud Italia e ha consolidato la sua fama partecipando a programmi televisivi come “Ballando con le stelle” nel 2014 e contribuendo a colonne sonore di film come “Tatanka” (2011) e la serie “Gomorra” (2016).
Negli anni, ha realizzato oltre 20 album e numerosi singoli di successo, diventando un’icona nel suo genere. Ha anche partecipato a eventi televisivi e collaborato con artisti di rilievo. La sua carriera, tuttavia, è stata spesso segnata da polemiche, legate non solo alla sua musica ma anche alla sua vita privata e ai suoi rapporti con ambienti considerati vicini alla camorra.
Tina Rispoli: la vedova del boss Gaetano Marino
Tina Rispoli, prima di sposare Tony Colombo, era conosciuta per il suo matrimonio con Gaetano Marino, esponente di spicco del clan camorristico degli Scissionisti di Secondigliano, assassinato in un agguato nel 2012.
Dopo la morte di Marino, Tina ha mantenuto un profilo relativamente basso, fino a quando la sua relazione con Tony Colombo l’ha riportata sotto i riflettori. Il loro matrimonio è diventato un evento mediatico e ha attirato critiche per il suo sfarzo eccessivo e le presunte autorizzazioni “speciali” ottenute per la celebrazione pubblica. A partire da quel momento, la coppia è diventata sempre più popolare e Tina Rispoli ha iniziato a mostrarsi sempre più spesso sui social, diventando una vera e propria influencer, seguita da migliaia di utenti.
Virali i video in cui mostrava i viaggi, il lusso sfrenato e soprattutto la villa di Giugliano in Campania, residenza dei coniugi Colombo-Rispoli e denominata “Colombolandia”. Una villa su tre piani con un ampio giardino e piscina, diventata un simbolo dell’immagine pubblica della coppia, caratterizzata da uno stile di vita sfarzoso e dalla condivisione frequente sui social media. Questo soprannome sottolinea l’identificazione della villa come il centro del loro universo personale e professionale. .
Nel 2018, Tony Colombo pubblicò un video in cui affermava di aver regalato la villa alla moglie Tina. Tuttavia, successive indagini hanno rivelato che l’immobile era intestato a un imprenditore napoletano, Antonio Azzolio, coinvolto in vicende giudiziarie legate al voto di scambio politico-mafioso.
Il matrimonio
La relazione tra Tony Colombo e Tina Rispoli ha iniziato a far parlare di sé già dai primi momenti. Tuttavia, è stato il loro matrimonio, celebrato nel marzo 2019, a scatenare le polemiche. L’evento, sfarzoso e spettacolare, si è svolto nel cuore di Napoli con una serie di celebrazioni che hanno coinvolto migliaia di persone e hanno bloccato interi quartieri.
Il concerto a Piazza del Plebiscito, organizzato come sorpresa per Tina, e la sfilata nuziale in carrozza per le strade della città sono stati oggetto di un’inchiesta giudiziaria, che ha portato alla luce presunte irregolarità nei permessi e l’ombra di contatti con la criminalità organizzata per la gestione dell’evento.
L’arresto nel 2023
Negli anni successivi al matrimonio, Tony e Tina sono finiti sotto inchiesta per presunti legami con la camorra. Le accuse principali riguardavano il concorso esterno in associazione mafiosa e il coinvolgimento in un traffico di sigarette di contrabbando e per questo sono stati tratti in arresto ad ottobre del 2023, insieme ad altri esponenti del clan Di Lauro, operante nell’area nord di Napoli.
Secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe finanziato un’operazione per la produzione di sigarette illegali, fornendo circa 500.000 euro per l’acquisto di materiali e macchinari. L’inchiesta si inseriva in un’indagine più ampia sulle attività del clan Di Lauro, storico gruppo camorristico di Secondigliano.
Il 7 marzo del 2025, il Tribunale di Napoli ha assolto entrambi i coniugi dalle accuse per insufficienza di prove, scatenando reazioni forti, a riprova di quanto sia forte l’esposizione mediatica della coppia.