Il Napoli di Antonio Conte sta vivendo una stagione al di sopra delle aspettative in Serie A. Dopo l’ultimo, deludente decimo posto, l’arrivo dell’allenatore leccese ha restituito nuova linfa all’ambiente: sotto la sua guida i partenopei hanno riscoperto una straordinaria solidità difensiva che ha reso la squadra competitiva su tutti i fronti. Se pensiamo alla grana Osimhen, Conte non ha certo avuto un inizio agevole nella sua nuova avventura; neanche la successiva cessione di Kvaratskhelia al PSG durante la finestra di mercato invernale è servita a placare le tensioni. Eppure, nonostante le difficoltà iniziali, il Napoli continua, almeno per il momento, a imporsi ai vertici essendo in piena sfida scudetto con l’Inter. Oltre alle capacità del tecnico nel gestire la squadra, un ruolo cruciale lo hanno avuto anche i nuovi innesti come Lukaku, Neres e McTominay, che hanno aggiunto freschezza, gol e profondità alla rosa.
La stagione del Napoli è entrata nella fase decisiva, e ogni dettaglio potrebbe fare la differenza nella corsa al titolo. Senza le distrazioni delle coppe europee, Di Lorenzo e compagni hanno potuto concentrare tutte le energie sul campionato, cercando di sfruttare al massimo ogni occasione. Ogni partita sarà come una finale, e i tifosi sognano di rivivere l’impresa di due stagioni fa. Ma il quarto Scudetto è davvero alla portata? Difficile dirlo ma un’ottima occasione per chi ci crede (o magari spera) arriva dai bonus di benvenuto, come quelli segnalati su sitiscommesse.com, che permettono di giocare sulle possibilità degli azzurri sfruttando un credito extra offerto dagli operatori. Con ancora diverse giornate da disputare e il Napoli in corsa, i numeri della squadra di Conte meritano di essere analizzati nel dettaglio: vediamo tre statistiche curiose che potrebbero dire molto sul finale di stagione.
Statistiche curiose sul Napoli di Conte: il rendimento dell’attacco in trasferta
Con 41 centri in 25 partite i partenopei non vantano il miglior attacco del campionato in assoluto, ma possono fregiarsi di un altro primato significativo: sono andati in rete per dieci gare esterne consecutive, con una media di quasi due gol a partita. Prima d’ora il Napoli ha fatto meglio solo in un’altra occasione: nella stagione 2021/2022 la striscia raggiunse le quattordici partite consecutive. In tredici trasferte, finora, il Napoli è rimasto a secco solo in due occasioni: con il Verona all’esordio e contro la Juventus. Dal pareggio allo Stadium sono trascorsi più di 150 giorni: da allora gli azzurri hanno sempre trovato la via della rete lontano dal Maradona.
Statistiche curiose sul Napoli di Conte: il titolo di “campione d’inverno”
Dopo aver chiuso il girone d’andata al primo posto, il Napoli si è laureato campione d’inverno per la settima volta nella sua storia. In tre dei sei precedenti i partenopei hanno poi conquistato lo Scudetto: parliamo del 1987, del 1990 e del 2023. In altrettante stagioni, però, gli azzurri si sono fatti scippare il primato: una volta dal Milan (1988) e due dalla Juventus (2016 e 2018). Il bilancio, dunque, è attualmente in perfetta parità. Tuttavia, stando alle statistiche storiche, dal 1994/1995 – l’era dei tre punti a vittoria in Serie A – quasi il 70% dei campionati è stato vinto dalla squadra campione d’inverno.
Un Napoli dai quattro volti: un undici camaleontico
Come accennato, Antonio Conte ha saputo dare un’identità alla squadra ma è stato anche in grado di renderla imprevedibile. L’ex Juventus e Inter ha cambiato ben quattro moduli da inizio stagione: è partito col 3-4-2-1, schema utilizzato anche al Tottenham. Dalla Juve in poi, con l’ingresso in squadra di McTominay, la squadra è passata alla difesa a 4, in una sorta di 4-2-4 che il tecnico aveva già proposto a Bari nel lontano 2008. Quest’ultimo modulo si è spesso evoluto in un 4-3-3, con gli stessi interpreti e Kvara e Politano a supporto di Lukaku. Con l’addio del georgiano in direzione Parigi e l’infortunio di Neres, il mister ha optato per un più prudente 3-5-2. È interessante osservare la proprietà commutativa: invertendo gli addendi, il risultato non è cambiato. Almeno finora.