La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Napoli ha eseguito un decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli nei confronti dell’imprenditrice immobiliare Livia Forte, nota come “Lady Aste”. Il provvedimento riguarda beni per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.
Il decreto dispone la confisca dei seguenti beni:
Una società operante nel settore immobiliare.
115 beni immobili, tra cui appartamenti e locali commerciali.
Quattro veicoli, tra cui una Mercedes GLE e una Range Rover Evoque.
60 rapporti finanziari.
La confisca è stata eseguita in seguito a una proposta di misura di prevenzione patrimoniale e personale avanzata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e dal Direttore della DIA.
Legami con la criminalità organizzata
Secondo le indagini, Livia Forte appartiene a una famiglia con legami storici con vari clan camorristici attivi nella provincia di Avellino ed è ritenuta vicina al sodalizio denominato “Nuovo Clan Partenio”. L’ascesa economico-imprenditoriale dell’imprenditrice sarebbe stata favorita da una rete familiare composta da personaggi di alto profilo criminale. Fin dalla metà degli anni ’90, Forte avrebbe influenzato il settore delle aste immobiliari sia a proprio vantaggio sia per gli interessi del clan. Le indagini patrimoniali hanno inoltre evidenziato una significativa sproporzione tra le disponibilità patrimoniali e finanziarie dell’imprenditrice e i suoi profili reddituali.
Procedimenti giudiziari precedenti
Livia Forte era già stata coinvolta in precedenti operazioni giudiziarie. Il 9 novembre 2020, un’operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza aveva portato all’arresto di 14 persone, tra cui i vertici del clan Partenio, Pasquale e Nicola Galdieri, e al sequestro di cinque società e beni per 4 milioni di euro. Il 4 aprile 2024, Forte era stata scarcerata dal carcere di Latina, dopo che i suoi difensori avevano ottenuto la sostituzione della misura cautelare. Tuttavia, il processo era stato rimandato alla Procura Antimafia per la riqualificazione delle accuse principali, e la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso della Procura, determinando la necessità di riformulare i capi d’accusa.
Reazioni e sviluppi futuri
Il legale di Livia Forte, l’avvocato Roberto Saccomanno, ha dichiarato l’intenzione di impugnare il provvedimento di confisca in appello, ritenendo la decisione censurabile sia nei fatti sia nel diritto. La difesa si prepara quindi a contestare la misura adottata, aprendo la strada a ulteriori sviluppi giudiziari.