Il 1° marzo 2025 segna il quinto anniversario della morte di Ugo Russo, il quindicenne napoletano ucciso nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo 2020 nel quartiere Santa Lucia di Napoli. Un episodio che ha scosso profondamente la città e l’opinione pubblica, aprendo dibattiti sulla violenza, sulla giustizia e sulla condizione giovanile nei quartieri popolari.
La notte del 1° marzo 2020
Ugo Russo morì colpito da tre proiettili esplosi da un carabiniere in borghese, che lo accusò di aver tentato di rapinarlo con una pistola finta, nella zona di Santa Lucia, nei pressi del lungomare Caracciolo. Secondo le ricostruzioni, Ugo e un suo amico, entrambi minorenni, tentarono di sottrarre l’orologio al militare fuori servizio, che reagì sparando. Il giovane fu colpito al torace e alla testa e morì poco dopo il trasporto in ospedale. Dai successivi accertamenti è emerso che il colpo letale, quello che ha raggiunto il 15enne alla testa, fu sparato mentre il giovane era di spalle e stava fuggendo.
Le circostanze dell’evento hanno generato forti polemiche. La famiglia di Ugo e il comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo” da allora si battono con forza per garantire giustizia a Ugo.
Attualmente, il carabiniere che ha sparato è sotto processo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, ma la difesa sostiene che abbia agito per legittima difesa. Il processo a carico del carabiniere è tuttora in corso.
Le reazioni e le proteste
La morte di Ugo ha provocato tensioni sociali e proteste.
La battaglia per mantenere viva la memoria di Ugo non si è mai fermata. Un murale dedicato al ragazzo nei Quartieri Spagnoli è stato cancellato nel 2023, su ordine delle autorità. Ma la risposta della comunità è stata immediata: al suo posto è apparso uno striscione con la scritta “Potete censurare un murale, ma non la verità: giustizia per Ugo Russo”.
L’episodio ha riacceso il dibattito sul diritto alla memoria e sul modo in cui vengono raccontate e giudicate le storie dei giovani provenienti dai contesti più difficili.
Il contesto sociale e il significato della vicenda
Il caso di Ugo Russo è più di un semplice fatto di cronaca: rappresenta un simbolo delle difficoltà che affrontano i giovani nei quartieri popolari di Napoli e di molte altre città italiane.
Ugo era un adolescente cresciuto in un ambiente complesso, in una realtà dove spesso le opportunità di riscatto sono limitate. La sua storia ha sollevato domande difficili:
Quali sono le responsabilità della società e delle istituzioni nel creare alternative alla devianza?
È giusto che un minore paghi con la vita un errore, per quanto grave?
La reazione del carabiniere è stata proporzionata o eccessiva?
A Napoli e in altre città, i minori coinvolti in episodi di microcriminalità spesso provengono da contesti di marginalità, dove la scuola, lo sport e il lavoro sono spesso insufficienti a offrire una via d’uscita.
Le iniziative per il quinto anniversario
Per il quinto anniversario della sua morte, la famiglia di Ugo e il comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo” hanno organizzato una giornata di sport e aggregazione a Piazzetta Rosario a Portamedina, nei pressi della sua abitazione.
Dalle 10:00 alle 14:00 si svolgeranno:
Partite di calcio e tornei sportivi
Dimostrazioni di boxe
Musica e momenti conviviali
L’evento ha un duplice obiettivo: ricordare Ugo e accendere un riflettore sulla mancanza di spazi e opportunità per i giovani nei quartieri popolari.
Il comitato ha dichiarato: “Noi vogliamo ricordare Ugo per quello che era, un ragazzino dei nostri quartieri, con una mattinata di sport, calcetto e convivialità in piazzetta Rosario a Portamedina, a pochi passi da casa sua.”
Una storia ancora aperta
A cinque anni dalla sua morte, il nome di Ugo Russo continua a dividere l’opinione pubblica tra chi lo ricorda come una vittima e chi lo considera un simbolo di una criminalità giovanile da contrastare con fermezza.
La sua morte ha portato alla luce una realtà complessa, fatta di disuguaglianze, paura, mancanza di opportunità e tensioni tra istituzioni e comunità locali.
Mentre la giustizia segue il suo corso, il ricordo di Ugo rimane vivo tra chi continua a lottare perché simili tragedie non si ripetano.