Si è svolta nel corso della mattinata odierna, venerdì 28 febbraio, l’installazione di una ghost bike in memoria dell’86enne investito a Via Argine. L’iniziativa voluta per denunciare l’assenza di sicurezza per ciclisti e pedoni.
Napoli ricorda Salvatore Cacciola, esperto ciclista di 86 anni, investito e ucciso a pochi passi da casa. Una bicicletta bianca posizionata nel luogo dell’incidente, a Via Argine, per mantenere viva la memoria della vittima e denunciare la pericolosità delle strade cittadine per chi si muove in bicicletta o a piedi.
Le ghost bikes, letteralmente bici fantasma, sono installazioni simboliche che nascono per ricordare i ciclisti uccisi nel traffico. Verniciate di bianco e adornate con fiori e targhe commemorative, queste biciclette sono moniti silenziosi della violenza stradale e della mancanza di sicurezza per gli utenti più fragili della strada.
Si tratta della seconda ghost bike installata a Napoli: la prima fu posizionata in via Foria per ricordare Lisa, una giovane tedesca di 27 anni, investita da un mezzo dell’azienda di igiene urbana del Comune di Napoli, Asia.
L’iniziativa si inserisce nella campagna “Non chiamateli incidenti”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di adottare misure concrete per la sicurezza stradale. Via Argine è una delle strade più pericolose della città, teatro di numerosi incidenti mortali, eppure priva di interventi efficaci per la moderazione della velocità.
Un 2024 nero per ciclisti e pedoni
Il 2024 si sta rivelando un annus horribilis per la sicurezza stradale a Napoli, con un aumento record di ciclisti e pedoni investiti: il numero più alto degli ultimi tre anni. Nel 75% dei casi, la velocità è la principale causa di morte sulle strade urbane.
La bici bianca, oltre a commemorare Salvatore, vuole ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa di una mobilità non sicura: pedoni, ciclisti, bambini e anziani, spesso vittime di sistematiche violazioni del codice della strada e di infrastrutture inadeguate.
Nel corso della cerimonia è stato diffuso un appello a nome dei familiari di Cacciola: “Chiediamo a chiunque fosse stato presente o abbia assistito all’incidente, lo scorso 22 ottobre, all’incrocio con via Principe di Napoli, di contattarci anche solo per un dettaglio che potrebbe essere utile alle indagini.”