Per oltre duemila anni, i rotoli di Ercolano sono rimasti sigillati nel tempo, ridotti a fragili frammenti carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ora, grazie a un’avanzata tecnologia di scansione digitale, gli studiosi hanno finalmente decifrato parte del testo di un manoscritto antico mai letto prima.
L’annuncio arriva dalla Bodleian Libraries di Oxford e dal team del Vesuvius Challenge, che da anni lavorano per recuperare il contenuto di questi tesori sepolti. Queste pergamene sono inestimabili: una recentemente ha risolto 2 misteri sulla morte di Platone.
Il rotolo, seppure non possa essere fisicamente srotolato senza sbriciolarsi, ha rivelato i suoi segreti grazie a scansioni che hanno permesso di individuare caratteri greci invisibili a occhio nudo, impressi sulle fibre annerite del papiro.
I rotoli di Ercolano sono una delle più straordinarie testimonianze dell’Antica Roma, appartenenti alla biblioteca di Villa dei Papiri, forse la residenza di un aristocratico romano legato al filosofo epicureo Filodemo di Gadara.
Questi manoscritti, seppelliti sotto strati di cenere e lava, sono stati da sempre considerati irrecuperabili. Tuttavia, grazie alle più moderne tecniche di imaging, gli studiosi stanno lentamente riportando alla luce testi che potrebbero riscrivere la storia della filosofia e della letteratura classica.
L’obiettivo degli scienziati è leggere tutti i 1800 papiri presenti nella villa.