Con l’avvento di Antonio Conte in panchina il Napoli è tornato finalmente a competere ad alti livelli. Oggi come oggi la qualificazione alla prossima edizione della Champions League appare praticamente scontata, ma i tifosi sognano ancora di più. Gli azzurri sono ormai considerati stabilmente e a pieno titolo la principale avversaria dell’Inter per la conquista dello Scudetto, un’indicazione confermata anche dalle quote su chi sarà vincente in Serie A. Conte spera di ripetere quanto fatto nella sua prima annata alla Juve, quando vinse il campionato contro ogni pronostico, libero dagli impegni delle coppe. Ciononostante, nel corso della sessione invernale di calciomercato il Napoli non è stato particolarmente attivo, rinunciando a rinforzare seriamente l’organico.
Le operazioni in entrata
Di fatto, gli unici veri innesti aggiuntisi alla rosa partenopea nel mese di gennaio sono stati rappresentati da Philip Billing, centrocampista danese prelevato dal Bournemouth in prestito con diritto di riscatto, e dall’esterno Noah Okafor, in prestito oneroso dal Milan. Il primo è un giocatore che vanta una discreta esperienza in Premier League, ma che è arrivato all’ombra del Vesuvio perlopiù per fare numero sulla mediana. Il secondo è stato l’ultimo colpo completato perlopiù per necessità. Il giovane Luis Hasa è stato preso per mezzo milione di euro dal Lecce presentandosi comunque come un acquisto in prospettiva: il centrocampista classe 2004 non ha ancora mai esordito in Serie A. Anche Simone Scuffet, ottenuto in prestito dal Cagliari, troverà difficilmente spazio. L’estremo difensore fece da chioccia ad Alex Meret ai tempi delle giovanili dell’Udinese, ormai oltre 10 anni fa, ma oggi le gerarchie sono decisamente cambiate…
Le cessioni
L’addio che ha fatto più rumore è stato chiaramente quello di Khvicha Kvaratskhelia, che già in estate aveva lasciato intendere di voler cambiare aria. Conte riuscì però a convincere lui e Giovanni Di Lorenzo a provare a credere nella bontà del nuovo progetto tecnico. Nella prima metà di campionato il georgiano è stato impiegato regolarmente, sebbene non abbia più raggiunto i livelli del 2023. Una volta riapertosi il mercato a gennaio, anche di fronte al disappunto del mister, l’esterno ha spinto decisamente per la cessione, sposando la causa del Paris Saint-Germain e portando nelle casse del Napoli 70 milioni di euro, che tuttavia non sono stati veramente reinvestiti. Il secondo portiere Elia Caprile è passato in prestito con diritto di riscatto al Cagliari nell’ambito della stessa operazione che ha portato Scuffet in azzurro, mentre Alessio Zerbin è finito al Venezia in prestito con obbligo di riscatto condizionato. Piuttosto controversa anche la situazione di Michael Folorunsho: reduce dalla convocazione all’Europeo con l’Italia, durante il ritiro pre-stagionale il club aveva rinnovato il contratto del centrocampista fino al 2029, salvo poi dichiararlo cedibile nelle settimane successive. Accostato a più riprese alla Lazio, alla fine l’ex Verona è rimasto in azzurro racimolando anche qualche sporadica presenza, ma a gennaio è stato girato alla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto. Per Mario Rui, tra i protagonisti dello Scudetto del 2023, è arrivata invece la rescissione contrattuale definitiva sul finire di dicembre. Via anche i giovani attaccanti Mario Vilardi e Lorenzo Sgarbi, ceduti in prestito rispettivamente al Crotone e alla Juve Stabia, nella speranza che possano farsi le ossa per una nuova vita in azzurro.