Sono state condannate in via definitiva le quattro persone ritenute responsabili dell’omicidio di Maurizio Cerrato, l’ex custode degli Scavi di Pompei ucciso la sera del 19 aprile 2021 a Torre Annunziata, in provincia di Napoli.
Cerrato fu ucciso al culmine di una lite scaturita dal fatto che la figlia, Maria Adriana, per parcheggiare in strada la sua auto, aveva provveduto a rimuovere una sedia piazzata per occupare il posto in strada, in maniera completamente arbitraria. Un espediente in voga a Napoli e provincia, da parte di chi si arroga il diritto di appropriarsi di pezzi di suolo pubblico, occupandoli con sedie ed altri oggi, per impedire ad altri automobilisti di utilizzare quel posto auto. Quando la giovane tornò sul posto, si accorse che le avevano tagliato i pneumatici dell’auto e pertanto telefonò al padre per chiedergli aiuto. Da lì la lite con i quattro imputati che accoltellarono Cerreto fino a provocarne la morte.
La Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dagli avvocati di Antonio Cirillo, che ha inferto la coltellata mortale, del padre Francesco Cirillo, e dei fratelli Giorgio e Domenico Scaramella.
I quattro imputati dovranno scontare 23 anni di carcere.