E’ la cronaca di un agguato annunciato, quello andato in scena nel tardo pomeriggio di giovedì 9 gennaio nel Parco Merola di Ponticelli, rione di residenza della vittima: Enrico Capozzi, classe 1988, figlio di Carmela Sarno, cugina degli ex boss, poi passati dalla parte dello Stato.
Capozzi, nel 2023, aveva denunciato per estorsione il ras dei De Micco, Antonio Nocerino detto brodino.
Un’associazione di fatti e persone che hanno fatto di lui la vittima sacrificale ideale da colpire per raggiungere un duplice obiettivo.
Prima che il 2024 volgesse al termine, l’ex boss di Ponticelli ed ex collaboratore di giustizia Vincenzo Sarno, è tornato a Ponticelli per indirizzare delle richieste estorsive ad alcuni commercianti. Un gesto eclatante che i De Micco non potevano lasciare impunito. Un affronto che nel gergo camorristico si paga con il sangue.
Era prevedibile che i killer avrebbero colpito uno dei parenti dei Sarno ancora a Ponticelli, assodato che l’ex boss è rientrato nella località dove vive ancora sotto protezione, in attesa che il Tar si pronunci in merito alla risoluzione del suo rapporto con lo Stato.
Capozzi, malgrado la giovane età, era rimasto vedovo nell’estate del 2022, quando sua moglie Mariarca Napolitano fu colta da un aneurisma cerebrale mentre era in spiaggia in Calabria con i suoi tre figli che da stasera sono costretti a vivere anche senza il padre.
Un agguato che ricopre, pertanto, un duplice significato: da un lato regola i conti con i fantasmi del passato, dall’altro rilancia la supremazia dei De Micco, lanciando un monito inquietante a chiunque intenda opporsi alle loro angherie, come aveva fatto Capozzi denunciando il ricatto estorsivo subito da “brodino”.