È morto in ospedale, dopo aver combattuto per giorni con la febbre alta, mentre era recluso nel carcere di Secondigliano, Luca La Penna, 42 anni, fedelissimo del clan Minichini-De Luca Bossa di Ponticelli.
La notizia del decesso si è rapidamente diffusa nel quartiere e amici e parenti stanno dedicando al 42enne moltissimi post sui social network.
Una morte sta facendo discutere e che rilancia l’emergenza che si registra nelle carceri italiane. La Penna, l’ultima volta che era riuscito a comunicare con i parenti, si era lamentato delle scarse cure mediche ricevute, malgrado la febbre alta da svariati giorni. Poi il ricovero in ospedale, ma di lì a poco è sopraggiunto il decesso.
Una notizia che ha suscitato forte scalpore nel quartiere.
L’ultima ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto La Penna all’incirca un mese fa, nell’ambito dell’ennesima operazione che ha concorso ad indebolire la coscienza del Lotto O. Ben 15 i soggetti raggiunti dal provvedimento, tra i quali anche il 42enne morto prematuramente e in circostanze ancora tutte da chiarire.