È morto Daniele, 13enne tifoso del Napoli che per anni aveva lottato contro la leucemia. Il giovane, amato da squadra e tifosi, era diventato una vera e propria mascotte per la squadra azzurra che lo aveva accolto con affetto. La notizia della scomparsa ha lasciato un profondo vuoto e un grande dolore nell’intero ambiente azzurro. L’allenatore Antonio Conte, sconvolto, non ha parlato con i giornalisti al termine della partita vinta contro la Fiorentina.
Chi era Daniele
Come riporta Repubblica, Daniele era un ragazzo pieno di coraggio e amore per il Napoli, nonostante la malattia lo avesse costretto a vivere una quotidianità segnata da cure e sacrifici.
Due anni fa, dopo un delicato intervento, aveva espresso il desiderio di incontrare la squadra durante il ritiro a Castel di Sangro. Grazie al supporto della famiglia e del club, quel sogno si era realizzato, dando inizio a un legame profondo e autentico tra il giovane e il mondo azzurro. Negli anni, la famiglia De Laurentiis si è dimostrata vicina a Daniele e ai suoi genitori, contattando specialisti in tutta Europa per garantire al ragazzo le migliori cure possibili. Daniele non era solo un tifoso: negli anni era diventato parte della famiglia del Napoli. Quando non poteva essere presente allo stadio, Conte lo chiamava al telefono per sostenerlo. I giocatori lo ospitavano durante le trasferte, regalandogli momenti di felicità in un periodo difficile.
La notizia della scomparsa di Daniele ha profondamente colpito anche i giocatori e lo staff tecnico del Napoli. L’allenatore Antonio Conte ha preferito non rilasciare dichiarazioni, troppo provato dal dolore.
Il suo vice, Cristian Stellini, ha spiegato: “Antonio è scosso, siamo tutti colpiti da questa tragedia. Vogliamo stringerci attorno alla famiglia e ricordare Daniele per la forza e il coraggio che ci ha insegnato”. Anche i giocatori hanno mostrato il loro affetto. Zambo Anguissa in campo indossava un polsino con la scritta “Forza Daniele”, un gesto che aveva commosso il giovane tifoso.