Due minorenni di origini nordafricane, detenuti nel carcere minorile napoletano di Nisida hanno tentato la fuga, nel corso del pomeriggio di venerdì 20 dicembre, durante le attività sportive: uno è stato bloccato da un ispettore che subito dopo l’allarme l’ha trovato a un’altezza di circa 4 metri, con la caviglia incastrata tra un palo e il muro.
L’altro aveva già superato il muro di cinta, ma è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante e dal direttore dell’istituto.
“Gli eventi critici sono all’ordine del giorno nel carcere minorile di Nisida, affollato come non mai”, sottolineano il presidente e il segretario dell’Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio. Nell’istituto, spiegano, si registra “un mix esplosivo composto da giovanissimi extracomunitari ingestibili e loro coetanei napoletani, imparentati con i vertici del clan locali”.
“I nostri complimenti vanno al comando della polizia penitenziaria, per come affronta le continue emergenze”, aggiungono i due sindacalisti, “ma, oramai, nel circuito penale minorile questo mix esplosivo tra utenza proveniente dal territorio di Napoli e la provincia, di non facile gestione anche perché legati da vincoli di parentela con soggetti di elevato spessore criminale, è ingestibile. Anche i detenuti extracomunitari provenienti dal Nord Italia sono estremamente complicati in quanto completamente refrattari alle comuni regole penitenziarie. Sono spesso violenti, protagonisti di atti etero e auto lesionistici. E tutto questo ha un effetto destabilizzante per l’ordine e la sicurezza, – concludono Moretti e Auricchio -in quanto producono ulteriore pressione sul personale già di per sé provato per la carenza d’organico e per il numero di detenuti presenti che non ha precedenti”.
Fonte: Ansa