Prospet rende omaggio a Mario Scarpetta, nel ventesimo anniversario della sua scomparsa.
Come ogni anno, l’agenzia che ha prodotto tutti i maggiori spettacoli dell’artista, promuove lunedì 16 dicembre prossimo, alle 20, una serata di ricordo di Mario con i suoi amici e con professionisti del mondo teatrale. L’incontro si terrà da Madalù eventi, in via Ferrante Loffredo, 15 – nelle adiacenze di piazza Nazionale – a Napoli.
L’omaggio ripercorrerà la storia umana e teatrale dell’artista della dinastia teatrale partenopea più importante e longeva d’Italia, pronipote di Eduardo e nipote di Vincenzo, scomparso prematuramente, il 14 novembre 2004, all’età di 51 anni.
Il programma del ventennale si aprirà con la proiezione del film “Viva gli sposi“, il testo teatrale originale che Mario trasse da Gogol’, Čechov e Zoščenko, ripreso dal regista Massimo Andrei. Seguiranno un reading dal vivo di brani estratti dello spettacolo, con proiezione di video e foto a cura di Roberto Capasso, e le testimonianze di Maria Basile Scarpetta, vedova di Mario, e di Gianni Pinto, titolare di Prospet. Nell’occasione sarà riallestita Il sorriso e l’attore, la mostra iconografica sulla vita artistica di Mario – dagli esordi con Eduardo De Filippo, sino alla sua repentina scomparsa –, curata da Pino Miraglia.
Mario Scarpetta, pronipote di Eduardo e nipote di Vincenzo, ha rappresentato un capitolo fondamentale della più importante dinastia teatrale partenopea. Ha dedicato la breve ma intensa sua vita al teatro, alternando i grandi classici della tradizione familiare a interpretazioni di autori come Viviani, Santanelli, Beckett, Marivaux e rielaborazioni personali di opere significative.
«Mario diede tantissimo sulle scene» ricorda Gianni Pinto, impresario dell’artista per venticinque anni: «La nostra collaborazione iniziò nel 1979, quando a soli 26 anni allestì la sua prima Scarpettiana al teatro Cilea di Napoli. Da quel momento costruimmo insieme un percorso che ci portò a mettere in scena non solo i lavori noti del bisnonno Eduardo, ma anche quelli meno conosciuti, perché Mario aveva il coraggio di percorrere strade più difficili e rischiose, sempre con risultati straordinari».