È stata rimossa l’opera provocatoria creata dall’artista attivista milanese Cristina Donati Meyer che ha esposto, nel corso della mattina di lunedì 9 dicembre, in piazza Municipio a Napoli una “vagina”, in risposta alla realizzazione di Gaetano Pesce che richiama una forma fallica e che ha suscitato numerose polemiche. Sul posto è intervenuta la Polizia, considerando che l’installazione non era autorizzata.
Donati Meyer ha spiegato ai giornalisti intervenuti di aver voluto rivendicare una parità di espressione anche nell’ambito artistico, sottolineando che “non ci deve essere una prerogativa maschile” anche perché ha considerato “assolutamente fuori luogo” l’esposizione dell’opera di Pesce. “Siamo stufe di tutti questi uomini e di tutto questo patriarcato. Quindi più spazio alle grandi bellezze”, ha detto Meyer. “Mi auguro che sia una provocazione che faccia ragionare le persone. Io so che molti napoletani e napoletane non hanno per niente apprezzato l’opera di Pesce, quindi io sono con loro e spero che loro siano con me”, ha proseguito l’artista. L’opera rimossa, ha chiarito, si intitola “La grande bellezza” perché “la vagina dona la vita. Sarà interessante vedere anche cosa ne penseranno le persone che la vedono e commentano. Io dico viva le donne, viva l’arte femminista, perché Napoli merita di meglio”, ha concluso.
“Credo che l’arte, soprattutto quella contemporanea – ma non solo se noi pensiamo anche all’arte classica, quando era contemporanea nelle sue epoche – è stata sempre conflitto, provocazione, dibattito. Quindi vedo l’iniziativa in maniera positiva”. Queste le parole del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commentando l’opera dell’artista e attivista milanese. “Il fatto che questa artista – ha commentato ancora Manfredi – sia partita da Milano per venire a fare questa provocazione a Napoli, significa che Napoli è ritornata al centro del dibattito di artisti del Paese”, ha aggiunto il primo cittadino.