Serata in discoteca in un rinomato locale della capitale per il latitante Giuseppe Perrella, il giovane imparentato con i D’Amico del rione Conocal di Ponticelli, da qualche mese passato dalla parte dei De Micco. Perrella era proprio in compagnia di alcuni giovani legati al clan attualmente egemone a Ponticelli che con sfrontatezza hanno postato nelle storie di Instagram uno scatto che immortala la trasferta capitolina per concedersi una notte di schiamazzi insieme al giovane ricercato dallo scorso 15 novembre.
Perrella si è reso irreperibile contestualmente al blitz che ha tradotto in carcere altri due giovani membri del gruppo dedito alle azioni violente per conto dei cosiddetti “Bodo”, Gesualdo Amitrano e Alessio La Volla, mentre anche il reggente dell’omonimo clan, Fabio Riccardi, è riuscito a sottrarsi all’arresto ed è tuttora ricercato.
Un’azione eclatante, finalizzata a rilanciare l’affiatamento tra i reduci del clan De Micco, seppure fortemente rimaneggiati dagli arresti, e una delle figure più controverse confluite nell’organizzazione di recente. Uno scatto che al contempo ingaggia una sfrontata sfida con gli inquirenti che non hanno mai smesso di cercare Perrella e Riccardi per rendere esecutivo il mandato di arresto che pende sul loro capo.
Un tassello importante che conferma l’appoggio e la protezione che il clan sta continuando a garantire a Perrella che già nelle settimane precedenti al blitz si era trasferito nella zona di San Rocco, quartier generale dei De Micco, usufruendo dell’ospitalità della parente di un fedelissimo del clan. Temendo gli arresti, le pedine cruciali dell’organizzazione ancora a piede libero, prediligono una vita non abitudinaria che prevede continui spostamenti e la perenne ricerca di appoggio e ospitalità, anche fuori dal quartiere. Una necessità diventata prioritaria per Perrella dallo scorso 15 novembre, da quando è diventato ufficialmente un latitante ricercato dalle forze dell’ordine. Ciononostante, il giovane non si sarebbe mai spostato da Ponticelli, consapevole che solo tra gli arsenali dei De Micco può beneficiare della copertura e del supporto necessari per cercare di prolungare la sua latitanza il più possibile. Il recente weekend trascorso a Roma conferma questo scenario che in qualsiasi momento potrebbe sfociare in un epilogo inaspettato.
Perrella è il cugino di Vincenzo Costanzo, il nipote acquisito del boss Antonio D’Amico, ucciso in un agguato di camorra all’età di 26 anni durante i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del Napoli a maggio del 2023. Un omicidio sul quale non è escluso che possa esserci proprio la firma dei De Micco. Una morte che ha concorso ad allungare la scia di sangue da vendicare, così come annunciato molto spesso nei contenuti pubblicati sui social dai familiari di Costanzo, tra i quali fino a poco tempo fa figurava anche Perrella. Non a caso, pochi mesi dopo l’omicidio di quel cugino che porta sempre con sè, raffigurato nel ciondolo che adorna la sua collana d’oro, si recò in vacanza a Barcellona, insieme a uno dei fedelissimi dei D’Amico, stimato essere l’attuale reggente del clan e a Carmine Montefusco, il figlio di Salvatore “Zamberletto”, fautore dell’alleanza che vide i reduci dei clan in contrasto con i De Micco appoggiare il suo piano, finalizzato a conquistare il controllo del territorio.
Significativa la foto che ritrae Perrella e Montefusco junior con la stessa tuta sportiva, quella del Barcellona, proprio con l’intento di annunciare quell’alleanza che li vedeva essere parte “della stessa squadra”.
In quella stessa circostanza, Perrella ripropose anche delle foto in cui ripercorreva gli stessi luoghi visitati dal cugino Vincenzo Costanzo, durante un viaggio a Barcellona, pochi mesi prima di essere ucciso, facendosi ritrarre nelle stesse pose del ras assassinato. Una sequenza che sembrava voler annunciare l’intenzione di raccogliere la sua eredità, rilanciando quella promessa di vendetta che più volte è stata sbandierata sui social, ma poi i suoi piani sono cambiati radicalmente.
In seguito alla scarcerazione dei mariti delle figlie del boss Antonio D’Amico, giovani cresciuti sotto l’ala protettrice dei De Micco e imparentati con alcune figure apicali della stessa cosca, Perrella ha deciso di seguirli, rinnegando non solo il clan d’appartenenza, ma anche la sua famiglia.
Un tradimento clamoroso, soprattutto perchè maturato a meno di un anno di distanza dall’omicidio di Costanzo, quello che ha visto il rampollo di casa D’Amico voltare le spalle alla famiglia per passare dalla parte dei più forti: i De Micco, gli acerrimi nemici di sempre.
Un cambio di casacca dapprima annunciato dai rumors di quartiere secondo i quali Perrella si sarebbe recato più volte a viale Margherita per compiere il cosiddetto “giro delle estorsioni”, ovvero per ritirare la tangente dovuta al clan De Micco sui proventi dell’attività di spaccio da parte dei gestori delle piazze di droga, e poi rilanciata in salsa moderna, ancora una volta servendosi delle storie di Instagram. Una foto che ritrae De Micco junior in compagnia di Perrella e Alessio La Volla, fedelissimo dei De Micco. Un’immagine accompagnata da una frase esplicita: “una cos”, con tanto di cuore e catena a suggellare il passaggio di Perrella in casa De Micco.
In quest’ottica, lo scatto pubblicato di recente, s’incastona in una vera e propria campagna social finalizzata a rilanciare l’alleanza tra l’ex D’Amico e i De Micco. Seppure, proprio la condizione di totale assoggettamento di Perrella, strettamente correlata al suo status di latitante, rappresenta il suo più vistoso punto debole. In qualsiasi momento, gli ex rivali, oggi alleati potrebbero decidere di “disfarsi” di un affiliato scomodo, temendo di non potersi fidare di lui qualora le forze dell’ordine dovessero riuscire a stanarlo. Isolato dalla famiglia, assoggettato al clan che fino a poco tempo fa ha osteggiato e contrastato: in questo clima prosegue la latitanza di Giuseppe Perrella.