A Napoli, durante la serata di sabato 30 novembre, i carabinieri della compagnia Napoli centro erano impegnati in un servizio straordinario nei punti nevralgici della movida partenopea. Un 14nne, a bordo del proprio scooter, ha attraversato la zona pedonale di piazza Dante, attirando l’attenzione di un militare dell’esercito italiano, impegnato nel servizio di strade sicure, che gli ha intimato di fermarsi. Il giovane, nel tentativo di invertire la marcia, lo ha investito.
I carabinieri sono intervenuti tempestivamente e hanno bloccato il ragazzo.
Il minorenne è stato accompagnato in caserma e, prima di essere affidato ai propri genitori, è stato denunciato per resistenza. Ai militari, alla mamma e al papà, il 14enne dirà di aver avuto paura di perdere lo scooter ed è per questo che aveva tentato la fuga.
Oltre al 14enne, altri 5 minori sono stati sanzionati per lo stesso motivo. Altri 18 erano invece nelle zone limitrofe. Di questi ben 15 non indossavano il casco. Dodici gli scooter sequestrati.
I carabinieri, però, non dimenticano un’altra piaga sociale e non meno pericolosa: la diffusione di armi tra i giovani.
Perquisizioni a tappeto con 70 giovani controllati che hanno dovuto svuotare le proprie tasche per mostrarne il contenuto.
Hanno tra i 15 e i 20 anni i quattro ragazzi armati fermati durante la movida.
Il primo era a piazzetta Montesanto con altri amici e nella tasca nascondeva un coltello a serramanico lungo 15 centimetri. L’altro ragazzo era a via Monteoliveto e la lama che i carabinieri gli hanno sequestrato era lunga 25 centimetri. Erano a via Toledo e a via Santa Maria di Costantinopoli, invece, gli altri due ragazzi che vedono nel possesso di armi una sorta di ascensore sociale tra gli amici. Nelle tasche dei loro giubbini un coltello da 23 centimetri e un tirapugni in acciaio.