Nel corso di un’udienza che si è svolta nella giornata di lunedì 18 novembre, la Corte di Cassazione ha decretato un verdetto tanto atteso quanto temuto e che ha disposto il ritorno in carcere per Carla D’Amico, sorella dei boss Antonio e Giuseppe, fondatori dell’omonimo clan radicato nel rione Conocal di Ponticelli.
Un procedimento scaturito da alcune condanne che pendevano sul capo della D’Amico e che pertanto entro mercoledì 20 novembre tornerà nuovamente in carcere per scontare una pena residua di diversi anni.
Un verdetto temutissimo in casa D’Amico per diverse ragioni.
La prima riguarda lo scenario che si sta delineando intorno al clan dei “fraulella” di recente e che li vede costretti non solo a fare i conti con il tradimento di alcuni affiliati, passati dalla parte dei rivali del clan De Micco, uno su tutti Giuseppe Perrella, malgrado il vincolo di parentela che lo lega alla famiglia D’Amico. A imbruttire ulteriormente il clima che aleggia sul rione Conocal concorre il monito lanciato dai rivali contestualmente all’agguato in cui ha perso la vita Massimo Lucca, zio dell’attuale reggente del clan D’Amico. I “fraulella” vivono da segregati in casa, temendo l’ennesima incursione dei sicari del clan rivale finalizzata a stroncare i loro piani criminali, prettamente concentrati intorno a un evento specifico: la scarcerazione di alcune figure di rilievo del clan D’Amico.
Il primo leader dei “fraulella” che dovrebbe fare ritorno a Ponticelli è Giuseppe Riccardi, marito di Carla D’Amico che pertanto non troverà la sua consorte ad attenderlo. Anche per questo il possibile ritorno in carcere della D’Amico era particolarmente temuto dai parenti. Venendo meno l’appoggio fornito dalla donna al marito recluso, quest’ultimo dovrà fronteggiare una serie di problematiche inaspettate.
L’uscita di scena della lady D’Amico concorre ad indebolire i “fraulella”, sempre più rimaneggiati e impauriti dalle possibili strategie dei rivali che in qualsiasi momento potrebbero cagionare la morte anche di un familiare innocente. Proprio per questo motivo, diversi membri della famiglia D’Amico, si starebbero guardando bene anche dal consentire ai figli di uscire di casa per recarsi a scuola, consapevoli che potrebbero finire nel mirino dei killer del clan rivale.
Il ritorno in carcere di Carla D’Amico non è passato in sordina e si annuncia destinato a incidere sull’evoluzione delle dinamiche criminali, dentro e fuori dal rione Conocal di Ponticelli.