I poliziotti della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo, in collaborazione con gli agenti della Squadra mobile e della Scientifica di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone per traffico di sostanza stupefacenti e accesso indebito di dispositivi di comunicazione per detenuti, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare un’associazione camorristica locale, attiva nella zona di Secondigliano.
Gli arrestati, utilizzando dei droni, introducevano abitualmente nel Centro penitenziario di Napoli – Secondigliano dei pacchi che contenevano droga e telefoni cellulari.
Durante le indagini inoltre gli investigatori hanno arrestato altre tre persone e sequestrato due chili di sostanza stupefacente, un drone dotato di telecamera e numerosi microtelefoni cellulari e schede telefoniche.
Dei dodici arrestati ,dieci sono finiti in carcere e gli altri due ai domiciliari.
Un business controllato dal clan della Vanella Grassi, un sistema criminale aperto h24, che garantiva all’organizzazione ingenti guadagni.
Così come chiarito nell’ambito di una conferenza stampa dal Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, negli ultimi diciotto mesi, il clan aveva saputo eludere i controlli, introducendo nel carcere microtelefoni, smartphone e ingenti quantità di sostanze stupefacenti, tra cui hashish, marijuana e cocaina. I dettagli del tariffario parlano di 300 euro per un cellulare senza connessione dati, fino a 1.300 euro per un dispositivo all’ultima moda.
Tutti i carichi arrivavano nel carcere grazie all’uso di droni modificati, capaci di superare i dispositivi di sicurezza recentemente installati. Decollando da un vicino campo nomadi e dal terrazzo di un abitante del quartiere, introducevano illegalmente in carcere droga e telefoni. Gli operativi del clan, i cosiddetti “dronisti”, ricevevano fino a 800 euro per ogni consegna effettuata.
Durante la conferenza stampa, il procuratore Gratteri ha espresso la sua preoccupazione per la persistente vulnerabilità del sistema carcerario: «Nonostante gli inibitori di frequenza, l’organizzazione ha continuato a prosperare, dimostrando la propria capacità imprenditoriale in un contesto così critico».