E’ irreperibile da stamane, venerdì 15 novembre, Giuseppe Perrella, il giovane parente dei D’Amico, poi passato dalla parte dei rivali del clan De Micco di Ponticelli, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, insieme ad altre tre persone: Fabio Riccardi, stimato essere il reggente del clan De Micco, Alessio La Volla e Romualdo Amitrano, due giovani che unitamente a Perrella costituivano lo zoccolo duro delle nuove leve dei cosiddetti “bodo”.
Le manette per i quattro sono scattate al culmine di un’indagine condotta dai carabinieri di Cercola e che ha consentito di appurare che l’estate scorsa si adoperarono per prelevare da un bar della zona il fratello di un elemento di spicco del clan De Luca Bossa, al fine di imporre al fratello detenuto di adoperarsi per sedare le tensioni in carcere tra il rampollo del clan De Martino e un affiliato al clan del Lotto O. Quest’ultimo aveva più volte pestato il De Martino e pertanto i De Micco si videro costretti ad intervenire per sedare le tensioni, temendo che quella situazione potesse minare gli equilibri interni al clan, già più che precari.
Determinanti, per consentire ai militari di risalire all’identità degli autori del sequestro, le immagini delle videocamere che hanno fornito un contributo cruciale.
Un’operazione che conferma il cambio di casacca del cugino di Vincenzo Costanzo, il nipote acquisito del boss Antonio D’Amico, ucciso in un agguato di camorra all’età di 26 anni durante i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del Napoli. Un omicidio sul quale non è escluso che possa esserci proprio la firma dei De Micco e che ha inflitto una ferita profondissima non solo ai familiari di Costanzo, ma anche ai fedelissimi del clan. Una morte che ha concorso ad allungare la scia di sangue da vendicare, così come annunciato molto spesso nei contenuti pubblicati sui social dai familiari di Costanzo, tra i quali anche Perrella che pochi mesi dopo l’omicidio di quel cugino che porta sempre con sè, raffigurato nel ciondolo che adorna la sua collana d’oro, si recò in vacanza a Barcellona, insieme a uno dei fedelissimi dei D’Amico, non a caso stimato essere l’attuale reggente del clan e a Carmine Montefusco, il figlio di Salvatore “Zamberletto”, fautore dell’alleanza che vide i reduci dei clan in contrasto con i De Micco appoggiare il suo piano, finalizzato a conquistare il controllo del territorio.

Significativa la foto che ritrae Perrella e Montefusco junior con la stessa tuta sportiva, quella del Barcellona, proprio con l’intento di annunciare quell’alleanza che li vedeva essere parte “della stessa squadra”.

In quella stessa circostanza, Perrella ripropose anche delle foto in cui ripercorreva gli stessi luoghi visitati dal cugino Vincenzo Costanzo, durante un viaggio a Barcellona, pochi mesi prima di essere ucciso, facendosi ritrarre nelle stesse pose del ras assassinato. Una sequenza che sembrava voler annunciare l’intenzione di raccogliere la sua eredità, rilanciando quella promessa di vendetta che più volte è stata sbandierata sui social, ma poi i suoi piani sono cambiati radicalmente.

In seguito alla scarcerazione dei mariti delle figlie del boss Antonio D’Amico, giovani cresciuti sotto l’ala protettrice dei De Micco e imparentati con alcune figure apicali della stessa cosca, Perrella ha deciso di seguirli, rinnegando non solo il clan d’appartenenza, ma anche la sua famiglia.
Un tradimento clamoroso, soprattutto perchè maturato a meno di un anno dall’omicidio di Costanzo, quello che ha visto il rampollo di casa D’Amico voltare le spalle alla famiglia per passare dalla parte dei più forti: i De Micco, gli acerrimi nemici di sempre.
Un cambio di casacca dapprima annunciato dai rumors di quartiere secondo i quali Perrella si sarebbe recato più volte a viale Margherita per compiere il cosiddetto “giro delle estorsioni”, ovvero per ritirare la tangente dovuta al clan De Micco sui proventi dell’attività di spaccio da parte dei gestori delle piazze di droga. Un fatto che di certo non era passato in sordina, ma che anzi, aveva suscitato comprensibile scalpore per quanto clamoroso. Un’alleanza poi rilanciata in salsa moderna, in maniera inequivocabile, nelle storie di Instagram pubblicate dal rampollo di casa De Micco. Una foto he ritrae De Micco junior in compagnia di Perrella e Alessio La Volla, un altro membro del gruppo di giovani leve al soldo del clan, anche lui finito in manette quest’oggi. Un’immagine accompagnata da una frase esplicita: “una cos”, con tanto di cuore e catena a suggellare il passaggio di Perrella in casa De Micco.

Un evento che ha stravolto gli equilibri, concorrendo ad accrescere la situazione di difficoltà in cui versa il clan D’Amico, privato di una pedina preziosissima per i De Micco che in questi mesi hanno potuto disporre di quel genere d’informazioni circa abitudini e spostamenti dei rivali delle quali solo un parente può essere a conoscenza.
Da qualche tempo, Perrella si era trasferito a San Rocco, nel quartier generale dei De Micco, dove aveva trovato rifugio e ospitalità a casa di una parente di un affiliato, ma non si sentiva al sicuro e forse per questo ha preferito trasferirsi altrove.
Intanto proseguono le ricerche da parte delle forze dell’ordine, intenzionate a trasferire in carcere il giovane che da qualche ora è ufficialmente latitante.