Nove anni di carcere per Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli: questa la richiesta formulata dal pm Lucio Giugliano per i coniugi a processo con rito abbreviato e accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il neomelodico siciliano e la vedova del boss Gaetano Marino furono arrestati insieme al altre 25 persone nell’ambito di un blitz che colpì il clan Di Lauro. La coppia è finita in manette per presunti affari illeciti con il gruppo criminale di Secondigliano.
Secondo i pm, Tony Colombo e la moglie avrebbero investito 35mila euro in una fabbrica di sigarette di contrabbando ad Acerra, poi sequestrata. Inoltre, avrebbero creato un marchio di abbigliamento, “Corleone”, in società col boss Vincenzo Di Lauro. Colombo ha respinto ogni accusa, spiegando di essere “solo un imprenditore e di non avere nulla a che fare con la camorra”.
Pena maggiore chiesta per Vincenzo Di Lauro, “Enzuccio”, figlio di Ciruzzo ‘o milionario, il capoclan. La stessa pena è stata invocata anche per Raffaele Rispoli, fratello di Tina.