Continuano le proteste dei titolari dei chioschi del lungomare di Mergellina, da oltre 5 mesi rimasti senza un lavoro e che chiedono risposte e interventi al Comune di Napoli, circa le presunte irregolarità segnalate dall’amministrazione che hanno portato allo stop delle attività.
Nel corso della manifestazione di protesta che si è svolta nell’arco della mattina di lunedì 7 ottobre, gli esercenti hanno inscenato la “Morte del tarallo”.
I gestori hanno portato in piazza Municipio una bara nella quale hanno riposto i taralli che rappresentano il prodotto più espressivo e caratteristico dei chioschi di via Caracciolo. Un’immagine che ha reso evidente il momento di difficoltà che i gestori degli chalet si vedono costretti a fronteggiare.
“La morte del tarallo” ha funto da evento-simbolo della protesta, finalizzata a sensibilizzare media e opinione pubblica e al contempo sollecitare le istituzioni. Nel corso dell’ultimo anno, i gestori dei chioschi del lungomare di Napoli hanno subito interventi da parte dei vigili urbani che hanno portato alla sospensione delle loro attività. Queste chiusure sono state motivate da segnalazioni di irregolarità nelle licenze e nella gestione degli spazi pubblici. I gestori, dal canto loro, sostengono che le accuse siano infondate e che le chiusure abbiano avuto un impatto devastante sulle loro economie..
Le preoccupazioni circa la perdita di posti di lavoro e l’impatto economico delle chiusure hanno spinto i gestori a unirsi in una protesta pubblica nel cuore di Napoli. L’intento della manifestazione era di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità locali sulla questione, cercando un dialogo costruttivo per ripristinare le attività e garantire la sostenibilità economica.
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