Ennesimo incidente sul lavoro mortale al porto di Napoli. Antonio Nazzaro, operaio 60enne impiegato alla Magazzini generali, è stato travolto e ucciso da un carrello intorno alle 12 di lunedì 7 ottobre. Inutile l’intervento dei colleghi, che hanno allertato il 118 cercando contemporaneamente di prestare al 60enne i primi soccorsi. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Sul posto, oltre al magistrato di turno, è arrivato il personale della Capitaneria di porto insieme alla guardia costiera e all’Asl Napoli 1.
Sul decesso la procura di Napoli ha aperto un fascicolo per chiarire la dinamica dell’incidente e accertare il rispetto delle misure di sicurezza.
Duro l’intervento della Filt Cgil: “Ancora una vittima nel sistema portuale campano, ora servono atti concreti su sicurezza e prevenzione”. “Certo è che non si può morire lavorando. L’ennesima tragedia che colpisce i lavoratori portuali del porto di Napoli, ma anche di Salerno e Castellammare di Stabia”, scrive in una nota il segretario generale Filt Cgil Napoli e Campania, Angelo Lustro. “Tragedie che non possono e non debbono accadere in un Paese civile come il nostro. Occorre intervenire maggiormente con la prevenzione, il rispetto delle regole, una maggiore formazione, adeguati strumenti tecnologici e soprattutto con una cultura della sicurezza che va messa al primo posto, per evitare che possano accadere sciagure come questa. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto fondamentale e irrinunciabile. Nello stringerci al dolore della famiglia del lavoratore riteniamo necessari e urgenti atti e interventi concreti da parte di tutti i soggetti che operano nel sistema portuale, perché il lavoro non può e non deve significare morte”, conclude il sindacato.