Poco prima delle 15 di venerdì 20 settembre, in via Vera Lombardi, nel cosiddetto “parco di Topolino”, i sicari della camorra sono entrati in azione per mettere a segno un agguato. Nel mirino del killer Mario Liguori, 31enne già noto alle forze dell’ordine, originario di Barra, ma residente a Ponticelli, a una manciata di metri di distanza dal luogo in cui è stato raggiunto dalla pioggia di proiettili che lo hanno ferito all’addome e a agli arti inferiori. I residenti in zona riferiscono di aver udito un numero elevato di spari.
Trasportato al vicino ospedale del Mare da un parente, Liguori è stato sottoposto immediatamente a un delicato intervento chirurgico. Seppure le sue condizioni sembrano gravi, non dovrebbe essere in pericolo di vita. A destare particolare preoccupazione le ferite riportate all’addome, seppure anche un femore sia stato gravemente lesionato.
La camorra torna a sparare a Ponticelli, in pieno giorno, in uno dei fortini del clan De Micco, l’organizzazione che attualmente detiene il controllo del territorio.
La pista più accreditata al momento sembra quella che colloca l’agguato odierno nell’ottica del regolamento di conti scaturito da contrasti legati al business della droga.
Liguori viene descritto come un frequentatore abituale del “Parco di Topolino”, non solo perché lì vivrebbero alcuni parenti, ma anche per il rapporto amichevole che intercorre con alcune figure apicali del clan dei cosiddetti “Bodo”. Il 31enne sarebbe imparentato con alcune figure di primo ordine di un’organizzazione operante a San Giorgio a Cremano, comune del vesuviano al confine con Ponticelli dove negli ultimi tempi avrebbe concorso ad incrementare il volume d’affari legati al traffico di stupefacenti. In questo clima potrebbe essere maturato un contrasto con i De Micco che potrebbe rappresentare il movente dell’agguato compiuto poche ore fa. Del resto, i “bodo” erano gli unici in grado di agire tempestivamente nel “parco di topolino”, trattandosi di uno dei rioni controllati in maniera capillare dal clan.
Uno scenario che introduce un clima di apprensione tra i residenti in zona, consapevoli che qualora fosse questo lo scenario in cui è maturato l’agguato che ha ferito gravemente Liguori, il suo clan d’appartenenza potrebbe entrare in azione nelle prossime ore per replicare all’affronto subito.