Stamattina, giovedì 19 settembre, i Carabinieri della Tenenza di Cercola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una persona gravemente indiziata del reato di pubblica intimidazione con uso di armi, aggravato dal metodo mafioso.
I fatti risalgono allo scorso 28 febbraio, quando a Caravita – frazione del comune di Cercola – fu eseguita una “stesa” da parte del giovane destinatario dell’ordinanza odierna. Insieme a lui, in sella allo scooter, un minorenne non coinvolto nelle indagini, in quanto di età inferiore ai 14 anni e quindi non imputabile.
Si tratta di una delle prime ordinanze, se non la prima, nella quale viene riconosciuto il reato di “stesa” introdotto dal decreto Caivano. Inoltre, malgrado il giovane abbia compiuto l’azione intimidatoria servendosi di una pistola a salve, non è bastato ad alleggerire la sua posizione agli occhi degli inquirenti che gli hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, seppure non abbiano attribuito al giovane l’affiliazione a un clan camorristico.
Le manette sono scattate per Francesco Capozzoli, originario del quartiere Ponticelli e proveniente da una “famiglia d’onore”, un tempo legata ai Sarno, ex boss del rione De Gasperi. Si tratta di uno dei tanti giovani che nei mesi scorsi si sarebbero riuniti intorno alla figura di Salvatore Montefusco, ras del gruppo emergente del rione De Gasperi. Seppure le indagini non abbiano accertato che Capozzoli abbia agito per conto e in nome del gruppo capeggiato dal ras dell’isolato 17, quella “stesa” è maturata in un momento storico ben preciso. Nelle settimane precedenti, si era diffusa la notizia del pentimento di Eduardo Fiorentino Mammoliti, ex referente dei De Luca Bossa a Caravita, la stessa organizzazione alla quale lo stesso Montefusco sarebbe tuttora affiliato. In quest’ottica, quel raid, sarebbe stato compiuto per inscenare un’azione intimidatoria, ma anche per marcare il territorio, alla luce dell’inaspettato evento che rischiava di minare gli equilibri criminali. Non a caso, le prime dichiarazioni rese da Mammoliti sono state riportate nell’ordinanza che ha portato all’arresto di Salvatore Montefusco e si sono rivelate determinanti per ricostruire il profilo camorristico del ras che l’inverno scorso ha lanciato il guanto di sfida ai De Micco dando il via alla faida di camorra tuttora in corso.