È morto all’età di 84 anni Luca Giurato, giornalista e conduttore televisivo, celebre volto di tante trasmissioni Rai come Unomattina e Domenica In. Giurato si è spento all’improvviso, colpito da un infarto fulminante. La notizia è stata data in lacrime all’Adnkronos dalla moglie Daniela Vergara, anche lei giornalista Rai: “Eravamo a Santa Marinella, per goderci l’ultimo scorcio di estate”. Volto molto popolare del servizio pubblico tra gli anni 90 e i primi anni 2000, Giurato, ha esordito nel mondo del giornalismo all’età di 20 anni come cronista per Paese Sera, è stato direttore del Gr1 e, successivamente, vice direttore del Tg1 fino al 1990.
Nato il 23 dicembre 1939 a Roma, Giurato si era sposato in seconde nozze con Daniela Vergara a aveva un figlio, nato dal primo matrimonio con Gianna Furio. Pofessionista dal 1965, si è reso protagonista di una brillante ascesa come giornalista e conduttore televisivo: la sua prima apparizione televisiva risale 1992 in ‘A tutta stampa’, rassegna stampa all’interno del Tg2 notte. Da lì, innumerevoli i programmi di cui ha fatto parte, da Domenica In, dove è approdato nell’autunno del 1993, a Unomattina (dal 1994), da La vita in diretta a Quelli che il calcio, passando per tanti altri. Giurato è stato anche opinionista in reality come ‘L’isola dei famosi’ e ‘I raccomandati’, rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Oltre al figlio e alla moglie, il giornalista lascia anche due fratelli, Flavio Giurato, cantautore, e Blasco Giurato, direttore della fotografia, e una sorella, Claudia, geologa.
“La scomparsa di Luca Giurato addolora profondamente tutta l’azienda che si stringe affettuosamente alla moglie Daniela e a tutti i suoi cari, con un sentimento di profonda riconoscenza”. A dirlo sono stati l’amministratore delegato e presidente Rai, Roberto Sergio, e il direttore generale Giampaolo Rossi. “Luca Giurato è stato un giornalista che ha incarnato al meglio l’essere volto e voce del servizio pubblico, entrando nelle case degli italiani quasi come uno ‘di famiglia’, con uno stile inconfondibile, sorridente e ‘accogliente’, accompagnato da altrettanto inconfondibili simpatia, leggerezza e ironia. Doti umane e professionali che restano patrimonio prezioso del servizio pubblico”.