Il long-term project “La Città Invisibile”, del fotografo della periferia orientale di Napoli Paolo Manzo, dopo aver ricevuto il prestigioso premio Pierre&Alexandra Boulat nel 2023, sarà esposto nel corso della 36a edizione di Visa Pour L’Image, in programma a Perpignan, in Francia, dal 31 Agosto al 15 Settembre 2024 alla Eglise Des Dominicains.
“La città invisibile” è un progetto fotografico che esplora le radici profonde dei problemi sociali, economici e culturali che affliggono la città di Napoli. Frutto di un lavoro durato svariati anni che il fotografo ha trascorso a documentare le conseguenze e gli effetti negativi di politiche inefficaci e della mancanza di interventi istituzionali.
“Lo scopo del mio lavoro è mostrare il lato oscuro e drammatico della disuguaglianza economica, dell’ingiustizia sociale e della segregazione urbana. – spiega il fotografo Paolo Manzo – Ho cercato di raccontare le storie di persone che lottano per sopravvivere nelle zone più emarginate, come Afragola, Caivano, Ponticelli, Secondigliano, Torre Annunziata, Pianura e Scampia. Sono tutti quartieri sorti dopo il terremoto del 1981, accogliendo gli sfollati dal centro cittadino. Pratiche edilizie abusive hanno reso questi luoghi l’habitat naturale di una vita precaria e violenta, condannata alla povertà, al degrado, alle armi e alla droga. Napoli risulta essere una delle città italiane con il tasso di criminalità più alto al mondo, dove la povertà educativa è un problema crescente e il numero di giovani NEET (not in Employment, Education or Training) è in aumento. Le opportunità per i giovani sono strettamente legate alle condizioni economiche e culturali delle loro famiglie, e l’ambiente suburbano aumenta il rischio di abbandono scolastico e di coinvolgimento in attività illegali, creando un senso di precarietà che alimenta un circolo vizioso e peggiora le condizioni di chi vive.”
Paolo Manzo è un fotografo nato e cresciuto a Napoli, la cui formazione è avvenuta all’ombra del Vesuvio e allo “IED” (Istituto Europeo di Design) di Roma. Il desiderio di conoscere e raccontare la periferia napoletana nasce negli anni della sua adolescenza quando, tornando a casa con i genitori, attraversa una strada periferica della zona est di Napoli e affacciandosi al finestrino della vecchia Fiat Panda 750 di suo padre, si fermò a guardare un grappolo di alti edifici in cemento armato, fantasticando su come fosse la vita di quegli abitanti e chiedendosi se anche loro vivessero le stesse difficoltà della sua famiglia. Da quei ricordi legati all’infanzia e dalle esperienze della vita in periferia, nasce il desiderio di documentare le zone più difficili delle periferie di Napoli. Attraverso le sue fotografie racconta dal 2012 la metamorfosi territoriale dovuta alla migrazione dei terremotati dell’Irpinia del 1980 verso le zone periferiche di Napoli. Questo progetto a lungo termine è stato pubblicato su diverse riviste nazionali come Vanity Fair, La Repubblica, Millennium e riviste internazionali come Stern Crime, Focus Magazine, Edition Gallimard e El Pais con cui collabora da 5 anni. Quest’anno ha ricevuto il Pierre & Alexandra Boulat Award 2023 – 2° Premio BarTour Photo Award 2023.