Ennesimo raid notturno nel rione De Gasperi di Ponticelli, dove nel corso della notte tra martedì 13 e giovedì 14 agosto sono state incendiate due automobili in sosta nella zona delle cosiddette “case murate”.
L’episodio è avvenuto nei pressi dell’isolato 28, l’ultimo edificio del rione che negli ultimi mesi è finito in più circostanze sotto i riflettori degli inquirenti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per sedare le fiamme e una volante del Commissariato di Polizia di Stato di Ponticelli. Pochi dubbi circa la matrice dolosa del raid: secondo la ricostruzione fornita dai residenti in zona, l’incendio sarebbe stato appiccato con l’intento di danneggiare una sola automobile, ma le fiamme avrebbero coinvolto anche la vettura parcheggiata accanto.
Un raid che rievoca i fatti dello scorso inverno: diverse le automobili incendiate, al pari degli ordigni esplosi nei pressi dell’isolato 17, roccaforte del ras Salvatore Montefusco detto “Zamberletto”, capo del gruppo emergente che ha animato la rivolta contro i De Micco e che ha portato alla faida di camorra culminata nell’omicidio di suo fratello Emanuele Montefusco lo scorso 9 luglio. A differenza di quegli episodi a distanza ravvicinata che si susseguirono delineando una chiara matrice camorristica finalizzata a contenere le velleità del ras emergente, quest’ultimo raid non sembra rappresentare l’ennesimo episodio da ricondurre alla faida di camorra in corso a Ponticelli.
Stando alle informazioni fin qui pervenute alla nostra redazione, l’automobile sarebbe di proprietà di una giovane donna, estranea alle dinamiche camorristiche, al pari di suo marito. Motivo per il quale, l’ipotesi del raid di matrice camorristica non sembra di certo la pista più accreditata da seguire.