Una vera e propria migrazione spontanea di famiglie estranee alle logiche camorristiche, quella che sta andando attualmente in scena nel rione Conocal di Ponticelli, fortino del clan D’Amico per effetto di una serie di scarcerazioni eccellenti che di qui a poco si annunciano destinate a far schizzare la tensione alle stelle.
Il primo a ritornare in libertà sarà Giuseppe Perrella, compagno di Carla D’Amico che a breve dovrebbe terminare di scontare la pena, seguito a ruota da Salvatore Ercolani alias Chernobyl, marito della “passillona” Annunziata D’Amico, la donna uccisa in veste di reggente del clan di famiglia un agguato compiuto dai De Micco il 10 ottobre del 2015. Ultimo, solo in ordine cronologico, il primogenito di quest’ultimo Genny “fraulella”, stimato essere l’attuale leader del clan, così come comprovano i tatuaggi scalfiti sulla pelle dei fedelissimi proprio per dimostrargli servilismo e lealtà.
Una serie di scarcerazioni destinate ad avvicendarsi a distanza ravvicinata e che concorrono ad inasprire il clima di per sé teso che si respira nel fortino dei “fraulella”, soprattutto all’indomani del mancato agguato avvenuto di recente e che ha visto un commando dei De Micco fare irruzione nel Conocal per stanare il marito di una delle figlie del boss Antonio D’Amico, uno dei pochi reduci del clan confluito nel cartello intenzionato ad osteggiare proprio i cosiddetti “bodo”. Un agguato che i De Micco avrebbero voluto portare a compimento per indirizzare un messaggio perentorio all’alleanza con l’intento di ridimensionarne le ambizioni, ma anche direttamente rivolto ai D’Amico, proprio in vista delle scarcerazioni imminenti che la cosca sta annunciando come destinate a rilanciare le quotazioni del clan, non solo intenzionato a marcare la scena camorristica da leader insieme agli alleati, ma che soprattutto mira a vendicare l’omicidio di Annunziata D’Amico.
Per questo motivo, temendo una tutt’altro che remota escalation di sangue, molte famiglie estranee alle dinamiche camorristiche residenti nel rione stanno volontariamente lasciando le loro abitazioni per approdare in contesti più sicuri. L’agguato andato in scena di recente ha legittimato i timori della gente comune, stanca di vivere in balia delle logiche volontarie. Le intenzioni palesate dalla famiglia D’Amico concorrono ad accrescere la paura della gente comune.
Una circostanza della quale, almeno per il momento, starebbe beneficiando proprio il clan radicato nel rione Conocal in termini di compravendita delle case popolari che in questo modo possono garantire un nuovo alloggio ad altre famiglie, in cambio di svariate migliaia di euro, senza particolari affanni.
Sarebbe intenzionata a lasciare il rione anche la cognata delle D’Amico, rea di aver intrattenuto una relazione con una figura di spicco del clan De Micco, spalancandogli la porta della sua abitazione, offrendogli così una postazione privilegiata dalla quale monitorare gli spostamenti di Annunziata D’Amico, consentendo così al suo clan di entrare in azione in occasione del suo omicidio. Un retroscena noto negli ambienti camorristici e ormai di dominio pubblico. Consapevole di rischiare la vita, qualora gli uomini del clan incaricati di vendicare la donna-boss torneranno nel rione, si starebbe preparando a lasciare il quartiere per sottrarsi a un’azione ritorsiva tutt’altro che remota.