La comunicazione affissa negli androni dei 28 isolati del rione De Gasperi di Ponticelli ha trovato pieno riscontro nella realtà. Il cartello invitava i residenti in zona a lasciare dei secchi d’acqua fuori alle porte per consentire alla nuova impresa di pulizie di svolgere correttamente il servizio per il quale gli stessi residenti sarebbero stati poi obbligati a versare una quota.
A capo dell’impresa attualmente operante nell’ex fortino dei Sarno una delle fedelissime del clan D’Amico, arrestata nel 2016 nell’ambito dell’operazione Delenda e scarcerata di recente. La collocazione della donna nel rione controllato da Zamberletto, conferma l’alleanza tra il gruppo della 17 e i “fraulella” del Conocal e al contempo sottolinea anche la capacità di quest’ultimo clan di premiare la fedeltà degli affiliati più meritevoli. La donna attualmente a capo del business illecito nel fortino degli alleati ha incassato la condanna senza battere ciglio, scontandola senza creare problemi al clan. Nessun segnale di cedimento o debolezza, nessuna brama di pentimento o tradimento.
La generosa concessione che si è vista corrispondere dai vertici del clan d’appartenenza rappresenta a tutti gli effetti la ricompensa che in questi casi l’organizzazione camorristica riconosce a un affiliato meritevole.
Cambiano gli interpreti, ma il copione inscenato resta immutato: anche in questo frangente, le persone che si sono rifiutate di corrispondere la quota all’impresa chiamata a pulire le scale dei palazzi e controllata dalla donna legata ai D’Amico sono state oggetto di violenti pestaggi.
Come puntualmente accade quando il clan è chiamato a sedare questo genere di contenziosi con i civili, questi ultimi sono oggetto di vere e proprie spedizioni punitive volute per redarguire l’atto di ribellione e lanciare un messaggio intimidatorio agli altri cittadini che così hanno ben chiaro che gli conviene assecondare le richieste del clan, senza contestazioni.
La donna a capo del business starebbe beneficiando del supporto di un’altra donna, seppure i proventi vengano divisi a metà con il ras del rione De Gasperi.
Una situazione che concorre ad esasperare il clima di insofferenza che si respira nel rione De Gasperi e già segnato dalla dilagante presenza di piazze di droga.