Il boss Francesco De Martino, fondatore dell’omonimo clan operante nel rione Fiat di Ponticelli e sua moglie Carmela Ricci, lo scorso lunedì 1° luglio, sono finiti in carcere, insieme ad altri sette affiliati che hanno supportato e spalleggiato la loro crociata conto la madre e i familiari dell’ex compagna dell’ultimo dei loro tre figli dalla quale aveva avuto una bambina tre anni fa. Malgrado la relazione fosse terminata mentre la donna era al quinto mese di gravidanza e il padre non ha mai mostrato interesse per la bambina, i nonni paterni hanno progressivamente alzato il tiro avanzando sempre più pretese sulla nipotina.
La usavano come scudo per schivare gli agguati dei rivali, la prelevavano quotidianamente scortati da un corteo di affiliati armati e non hanno risparmiato nulla alla madre della piccola e ai suoi genitori: percosse, minacce, sempre più incalzanti ed esplicite, fino ad arrivare a pretendere di ottenere l’affidamento della bambina. Il blitz è giunto in un momento provvidenziale e ha messo fine all’incubo che una famiglia estranea alle dinamiche camorristiche di Ponticelli è stata costretta a vivere.
Malgrado il sonoro colpo incassato dal clan che per la prima volta vede tutti i membri della famiglia De Martino – marito, moglie e tre figli – contemporaneamente detenuti, i vertici della cosca non sembrano palesare segni di pentimento, sprezzanti anche del fatto che le gesta di cui si sono resi artefici abbiano suscitato forte indignazione tra i cittadini che hanno tirato un sentito sospiro di sollievo quando hanno appreso la notizia dell’arresto.
Dopo il messaggio minatorio indirizzato agli artefici della denuncia che ha tradotto in carcere Francesco De Martino e sua moglie, pubblicato da una delle loro nipoti su Instagram, poche ore dopo il blitz, il trend prosegue su TikTok. Un’altra nipote dei De Martino ha infatti pubblicato un altro messaggio ugualmente esplicito e inequivocabile: l’immagine del portone d’ingresso di un istituto penitenziario femminile, accompagnata dalla frase “sono disposta a 30 anni”. Un messaggio che sembra essere diramato all’esterno per conto e in nome di Carmela Ricci, la temutissima “donna Lina” che in più occasioni ha dimostrato la caratura della sua tempra camorristica rendendosi autrice di gesta violente. Appare evidente che la donna si sia servita di sua nipote per rendere noto che malgrado si trovi in carcere sia disposta a incassare una condanna per omicidio, pur di vendicarsi di chi l’ha fatta arrestare.
Messaggi che continuano ad alimentare il clima di tensione che si respira tra le strade di Ponticelli dove al calar del sole scatta il coprifuoco, anche in piena estate.