Prende il via nell’Aula della Camera la discussione generale sulla proposta di legge nata in quota opposizione sulla liberazione anticipata dei detenuti.
Il testo, promosso da Roberto Giachetti e da ‘Nessuno Tocchi Caino’, prevede un ampliamento del beneficio della liberazione anticipata e propone di elevare il numero dei giorni di sconto di pena per ogni semestre.
Alla Camera sono presenti anche rappresentati di ‘Nessuno Tocchi Caino’ e la Radicale, Rita Bernardini, da oggi in sciopero della fame e della sete per denunciare la situazione delle carceri.
A Rita Bernardini ha espresso la sua solidarietà Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Giustizia, che in una nota scrive: «Solidarietà e pieno sostegno a Rita Bernardini, che ha deciso di intraprendere un coraggioso sciopero della fame per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione delle carceri. Sosteniamo questa battaglia, consapevoli dell’importanza di tutelare i diritti fondamentali e la dignità di tutti i detenuti. Pur essendo convinti infatti che chi ha commesso reati, soprattutto gravi, debba espiare la propria pena, crediamo fermamente che tale espiazione debba avvenire in condizioni che rispettino i diritti umani». Pittalis sottolinea come «il sovraffollamento delle carceri e le condizioni igienico-sanitarie spesso inadeguate rappresentano una ferita aperta per il nostro sistema giudiziario e per la nostra società. Noi faremo la nostra parte, assumendo tutte le iniziative necessarie per raggiungere l’obiettivo di un sistema carcerario più umano e giusto, affinché le carceri siano luoghi di vera rieducazione e non di mera punizione. Un sistema giuridico equo non può prescindere da un trattamento rispettoso e umano dei detenuti».
Allarmanti i dati statistici. A metà anno, siamo già giunti a 45 suicidi dietro le sbarre. Un record assoluto, rispetto ai numeri registrati negli anni precedenti. Il sovraffollamento comincia ad avvicinarsi al livello che fece scattare la sentenza pilota Torreggiani della Corte Europea dei diritti umani. In tutta Italia, secondo gli ultimi dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) diffusi dal ministero della Giustizia, il numero di detenuti presenti alla data del 31 maggio 2024 risulta pari a 61.547: sono cresciuti di 1.381 unità dall’inizio dell’anno (+2,3%). Lo stesso Garante nazionale per le persone private della libertà personale ha diffuso i dati sulla popolazione penitenziaria e uno studio, aggiornato al 20 giugno 2024, dei suicidi negli istituti penitenziari, con il sovraffollamento che, a livello nazionale, è del 130,59% e che raggiunge il suo apice del 230% al San Vittore. Un trend confermato anche dallo studio Istat “Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese”, secondo il quale alla fine del 2023 i detenuti presenti nelle strutture penitenziarie per adulti erano oltre 60mila, aumentati del 7,1% rispetto all’anno precedente.
La proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale può incidere sul sovraffollamento, allentare la tensione ed è un supporto anche per gli agenti stessi che, come trapela dai vari comunicati dei sindacati di polizia che si susseguono pressoché quotidianamente, sono allo stremo. La liberazione anticipata (sia normale che speciale) è uno strumento collegato alla verifica delle modalità con le quali il detenuto si è comportato durante il periodo di detenzione e nel caso in cui abbia effettivamente dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione.