Svolta nelle indagini volte a far luce sulle circostanze che hanno portato alla morte della 30enne calabrese Cristina Frazzica, travolta da uno yacht, lo scorso 9 giugno, mentre era in kayak per un’escursione in mare, a Posillipo, insieme a un amico, Vincenzo Carmine Leone, avvocato penalista napoletano di 33 anni.
I due sono stati speronati e travolti da una grossa imbarcazione. La ragazza sarebbe morta sul colpo, mentre il 33enne è salvato perché d’istinto si è gettato in acqua. Quando è riemerso, illeso ma spaventato, ha visto Cristina riversa in acqua a faccia in giù. Non respirava più ed era riversa in una pozza di sangue, provocata probabilmente dall’impatto con il natante.
Il giovane avvocato ha chiesto aiuto urlando e sbracciandosi: gli occupanti di una barca vicina l’hanno soccorso e hanno dato l’allarme. Le ricerche della capitaneria di porto hanno consentito di individuare il cadavere della ragazza poco dopo, e a poca distanza dal luogo dell’impatto, mentre lo yacht che ha provocato l’incidente ha proseguito la sua corsa senza fermarsi.
Cristina Frazzica, biotecnologa di 30 anni nata a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, ha vissuto a Voghera (Pavia). Era a Napoli da qualche mese perché frequentava da allieva il percorso di alta formazione PharmaTech Academy, un centro d’eccellenza dell’università Federico II con sede a Scampia, che l’avrebbe poi portata a completare un tirocinio in un’importante azienda biotecnologica che sviluppa immunoterapie di ultima generazione contro il cancro. Avrebbe concluso il suo percorso formativo a luglio.
Cristina aveva conosciuto Vincenzo a una festa a casa di amici comuni, qualche settimana prima della tragedia. Uniti dalla passione per il mare, avevano deciso di organizzare una gita in kayak a Posillipo, per ammirare da lì la bellezza del golfo di Napoli. Tutto sembrava procedere tranquillamente, tanto da consentire a Cristina di scattare una foto a Villa Volpicelli, dove si girano le esterne di “Un posto al sole”, pochi minuti prima della tragedia. Immagini riprese dal mare, con la colonna sonora della fiction Rai, e postate sul suo profilo Instagram.
L’impatto tra la grossa imbarcazione e il kayak è avvenuto all’altezza di Villa Rosebery, la residenza estiva napoletana del presidente della Repubblica.
Vincenzo Carmine Leone, l’amico di Cristina in kayak con lei, ha raccontato ai media il drammatico accaduto: “Eravamo sul kayak, lei seduta davanti, io dietro. Girandosi, si è accorta dell’arrivo dello yacht. Ha avuto solo il tempo di urlare. Io mi sono lanciato in acqua in maniera istintiva. Credo che l’imbarcazione mi sia passata sopra”. L’uomo non esclude che il conducente possa non essersi neppure accorto di averli travolti: “La barca aveva le murate altissime, non riuscivo a vedere chi fosse alla guida. Potrebbe anche non averci visto”.
La procura di Napoli ha avviato immediatamente le indagini volte a far luce sull’incidente. È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo e omissione di soccorso: accuse ipotizzate e mosse inizialmente contro ignoti. Le ricerche del natante che ha investito la coppia a bordo della canoa sono state estese a tutto il golfo del capoluogo partenopeo.
Sarebbe stata individuata ed è in fase di recupero e di sequestro l’imbarcazione ritenuta responsabile del grave incidente costato la vita a Cristina.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza della residenza presidenziale Villa Rosebery avevano fornito la dinamica dell’accaduto e su questo hanno lavorato gli investigatori della polizia giudiziaria e della Procura che sarebbero quindi risaliti all’identità della persona alla guida dello yacht che ha travolto la 31enne.
Intanto, il dipartimento di farmacia dell’università Federico II di Napoli ricorda così Cristina, in una nota: “Apprendiamo con sgomento della tragica scomparsa di Cristina Frazzica avvenuta domenica 9 giugno nel golfo di Napoli. Cristina, appassionata di ricerca e nuove sfide, era in città per frequentare da allieva il percorso di alta formazione PharmaTech Academy. Da novembre ha intrapreso con entusiasmo e passione le lezioni, le attività laboratoriali e sperimentato nuove tecniche e tecnologie per i farmaci a Rna presso il complesso di Scampia dell’università degli studi di Napoli Federico II. A fine giugno avrebbe completato il suo tirocinio presso una delle aziende con sede in Campania, la Nouscom, che l’aveva contesa, con altre, nella fase di selezione – spiegano dall’università -. A luglio avrebbe concluso il percorso formativo e si sarebbe aperta per lei la strada da professionista al servizio della salute umana. Fondazione centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna, l’atento, i referenti, docenti, esperti e colleghi allievi della PharmaTech Academy si stringono al dolore della famiglia. Ciao Cristina”.