E’ tornato cosciente Vincenzo Rienzo, il ventitreenne ricoverato presso l’Ospedale del Mare di Ponticelli dallo scorso 29 marzo, ridotto in fin di vita dall’impatto tra lo scooter a bordo del quale si trovava in compagnia del 31enne Giuseppe Tulipano e la Nissan Qahsqai risultata rubata, sulla quale viaggiavano tre soggetti con il volto coperto da passamontagna.
Rienzo e Tulipano risultano legati al gruppo dell’isolato 17 del rione De Gasperi di Ponticelli capeggiato da “zamberletto” e proprio per questo motivo, due giorni prima di Pasqua, sono finiti nel mirino del commando appostato in quel suv bianco e che molto probabilmente intendeva colpire la cosca emergente mettendo a segno un agguato per ridimensionare le velleità del ras che in quel periodo stava dando filo da torcere ai De Micco, avanzando pretese sulle piazze di droga più redditizie del quartiere e compiendo una serie di incursioni armate a scopo intimidatorio e dimostrativo nei fortini del clan rivale. Qualcosa deve essere andato storto e quando l’auto dei sicari ha intercettato lo scooter con a bordo i due esponenti del “gruppo della 17” ha ingaggiato un inseguimento culminato in un violento schianto nel quale ha avuto la peggio il 23enne che è precipitato dal pontile. Le sue condizioni sono apparse gravi fin da subito, ma sono rimaste sempre stazionarie alimentando le preghiere e le speranze di amici e parenti che non hanno mai smesso di aspettare che si risvegliasse. Un auspicio che ha trovato riscontro nella realtà di recente, così come comprovano le stories pubblicate su Instagram dalla figlia del ras e che mostrano Rienzo convalescente, ma vigile e cosciente, mentre dal letto dell’ospedale dove è ancora ricoverato conversa e scherza in videochiamata con il figlio di “Zamberletto”.
Il ritorno alla vita del 23enne è stato festeggiato con un lungo e fragoroso spettacolo pirotecnico andato in scena nel rione De Gasperi di Ponticelli, arsenale del gruppo di Zamberletto, nel corso della serata di venerdì 7 giugno.
Si è risvegliato quindi dopo più di due mesi trascorsi in coma il gregario del “gruppo della 17” ridotto in condizioni critiche da quel mancato agguato sfociato in un violentissimo incidente stradale che ha introdotto una tregua tra le fazioni camorristiche entrate in contrasto per il controllo degli affari illeciti a Ponticelli. Seppure il ras dell’isolato 17 e i suoi fedelissimi abbiano subito un durissimo colpo, non hanno cercato di vendicare Rienzo, accettando di deporre le armi per privilegiare gli interessi economici per espressa volontà delle figure apicali di entrambe le fazioni attualmente detenute. Una pace imposta dal carcere e che ha ripristinato la calma tra le strade del quartiere, seppure sia palese la forte diffidenza che regna tra gli elementi di spicco di ambedue le organizzazioni che preferiscono vivere da reclusi in casa, malgrado non siano sottoposti agli arresti domiciliari, a riprova del timore di finire nel mirino dei rivali.
La consapevolezza che il gregario del “gruppo della 17” sia scampato alla morte e che a ridurlo in fin di vita siano stati i rivali, potrebbe concorrere ad alterare il di per sé palesemente precario equilibrio camorristico subentrato proprio in seguito all’incidente che lo ha inchiodato in un letto di ospedale per più di due mesi.