Tornato in libertà una figura di spicco della camorra della periferia orientale di Napoli: scarcerato Romualdo Sartori, genero del “pirata” Salvatore D’Amico, reggente dell’omonimo clan che rappresenta una costola dei Mazzarella a San Giovanni a Teduccio. Sartori è anche il cugino di Antonio Nocerino detto “brodino”, figura di primo ordine del clan De Micco di Ponticelli. Per questo motivo la sua scarcerazione non è passata inosservata e si annuncia destinata a incidere sulle sorti camorristiche della periferia orientale di Napoli.
Sartori è accusato dell’omicidio di Patrizio Reale, ma all’epoca dei fatti era minorenne e per dovrà essere giudicato dal tribunale minorile.
Figura anche il suo nome tra i soggetti contigui ai clan Aprea, De Micco-De Martino, Mazzarella che ad agosto del 2023 furono arrestati per l’estorsione ai danni di un ristoratore di Volla, ma le accuse a carico di Sartori sarebbero state smontate dalla ricostruzione emersa durante il processo. Sartori avrebbe funto da paciere su richiesta della vittima, in virtù del vincolo di amicizia che li lega fin da bambini e pertanto lo avrebbe interpellato per convincere i soggetti del clan Aprea-De Micco-De Martino che avevano preteso il denaro dal desistere dal portare avanti la richiesta estorsiva.
In alcune intercettazioni, inoltre, gli altri soggetti coinvolti nell’estorsione avrebbero confermato l’estraneità di Sartori ai fatti e pertanto le accuse a suo carico sarebbero decadute consentendogli di tornare in libertà.
Gli altri affiliati al clan De Micco-De Martino, avrebbero incassato una condanna di 5 anni di reclusione.
Festa grande in casa Sartori-D’Amico per celebrare il ritorno a San Giovanni a Teduccio di una figura di spicco della malavita locale. I festeggiamenti si sono estesi ben oltre, considerando quanti e quali scenari sono legati a filo doppio alla scarcerazione del ras.