Avrebbe deciso di voltare le spalle alla camorra e al clan De Micco di Ponticelli al quale è stato affiliato per lungo tempo, ma si sarebbe rifiutato di corrispondere “la liquidazione” richiesta dall’organizzazione e per questo i suoi familiari starebbero subendo violente minacce. Questo il quadro che sarebbe associato alla divulgazione di alcuni video pubblicati di recente sui social network per denigrare alcune figure di spicco del clan De Micco – organizzazione attualmente egemone a Ponticelli – e smascherare ruoli e retroscena legati ai fatti avvenuti di recente.
In sostanza, i De Micco avrebbero imposto all’ormai ex affiliato di versare 50mila euro nelle casse del suo ex clan d’appartenenza, la somma richiesta sarebbe una stima forfettaria dei proventi che il sodale avrebbe guadagnato grazie all’affiliazione ai cosiddetti “bodo” e che pertanto, rinnegando la sua appartenenza all’organizzazione camorristica sarebbe tenuto a restituire. Una pratica che secondo i ben informati rappresenta una consuetudine quando il clan si trova a fronteggiare l’uscita di scena volontaria di un sodale, ma che in questo caso sta concorrendo a creare non poche tensioni tra gli esponenti della malavita locale, soprattutto perché l’ex affiliato si sarebbe rifiutato di elargire quella somma di denaro.
Non si è fatta attendere la replica dei vertici della cosca che avrebbero rivolto delle minacce esplicite non solo all’ex affiliato, ma anche ai parenti ancora residenti a Ponticelli, mentre l’ex gregario si sarebbe trasferito da qualche tempo in un’altra località, evidentemente pensando che il suo allontanamento avrebbe definitivamente chiuso la vicenda.
Tra gli autori delle minacce non ci sarebbero solo gli esponenti del clan a piede libero, ma anche alcune figure di spicco attualmente detenute e che attraverso gli smartphone di cui dispongono in carcere starebbero taglieggiando i parenti dell’ex sodale per convincerlo a tornare sui suoi passi ed assecondare la richiesta del clan, consegnando così quell’ingente somma di denaro. Minacce che sarebbero praticate soprattutto attraverso delle videochiamate e che pertanto vedrebbero le figure apicali del clan detenute non esimersi dal metterci la faccia per imporre angherie e prepotenze, ostentando così un potere criminale tutt’altro che inficiato dal regime detentivo.
Di contro, l’ex affiliato, indispettito dalle ritorsioni alle quali rischiano di essere esposti i parenti, si sarebbe servito dei social network per vendicarsi dei suoi ex soci in affari. In quest’ottica si collocherebbero i tre video pubblicati da un account fake su TikTok e rivolti a diverse figure di spicco del clan De Micco, tra i quali figurano anche i tre detenuti che hanno minacciato i suoi parenti.