Ci vorranno 500 milioni di euro per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei dopo il terremoto dei giorni scorsi. Intanto, il governo studia l’ipotesi di sostenere chi vuole trasferirsi altrove, ha detto il ministro per la Protezione civile Musumeci, mentre continuano a registrarsi altre scosse.
Come anticipato nei giorni scorsi, a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presieduto un vertice interministeriale convocato a hoc. Presenti, oltre al ministro Musumeci, rappresentanti del Mit, del Mef, dell’Interno, della Difesa, e della Protezione civile. I ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il prefetto di Napoli Michele Di Bari e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Secondo quanto emerso dalla riunione, ci vorranno oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei, dove sono stati realizzati migliaia di edifici e vivono 80mila persone. La priorità saranno le scuole. Si esclude, come detto, il ricorso al sisma-bonus. In campo c’è l’ipotesi di sostenere chi vuole trasferirsi altrove.
«Sono stati realizzati migliaia di edifici nell’area dei Campi Flegrei, ci vivono 80mila persone. E’ l’eccessiva antropizzazione del territorio che andava impedita in passato ed oggi crea problema ai fini del piano speditivo di evacuazione. Stiamo lavorando con la prefettura e con i Comuni e con la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito realizzato ed attuato». Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del vertice interministeriale sull’attività sismica nella zona flegrea. «Bisogna essere pronti», ha aggiunto.
«Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice “non vogliamo più stare qui”. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda» ha aggiunto Musumeci. Confermando «l’intenzione del governo di impegnare risorse», ha spiegato, «escludo il metodo del sisma bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri».
Il ministro per la Protezione civile ha annunciato anche «una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo dei Campi Flegrei».
Dal ministro anche una strigliata agli stessi cittadini: “Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi. Ci ricordiamo della vulnerabilità dell’area solo quando la terra trema e arriva la scossa e questo è un grande limite, dobbiamo dare vita a una, mi piace dire, convivenza vigile col pericolo. Sono luoghi meravigliosi ma se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile. Servono più comunicazione e maggiore consapevolezza”.
“Noi non dobbiamo prendere in giro la gente, non dobbiamo fare demagogia. Non possiamo però neanche attribuire a chi è nato in quel territorio la responsabilità di essere nato”, il commento del governatore campano De Luca. “Sappiamo che è un territorio difficile – ha aggiunto De Luca -, ma qual è l’alternativa? Dobbiamo evacuare tutta l’area interessata? Il Vesuvio, i Campi Flegrei?”. Il governatore campano chiede di mantenere una posizione “di grande equilibrio e grande misura. È chiaro – ha evidenziato – che dobbiamo evitare di sovraccaricare nuovi insediamenti abitativi. Questo è ragionevole, però, intanto, per quanto possibile, cominciamo a garantire la sicurezza degli abitanti”.