Morta dopo tre giorni di ricovero all’ospedale San Paolo di Napoli Rita Granata, la 27enne investita domenica scorsa, 5 maggio, poco dopo essere scesa dal taxi che l’aveva accompagnata davanti alla sua abitazione, nel quartiere Fuorigrotta.
La morte cerebrale della 27enne è stata dichiarata nella prima mattinata di oggi. Alla guida dell’auto pirata che l’ha travolta c’era un 24enne che dopo essere scappato è tornato sul luogo dell’incidente.
Nelle prossime ore sono attesi i risultati dei test cui è stato sottoposto e che accerteranno se il 24enne, indagato in stato di libertà, aveva fatto uso di alcool o droghe. Il decesso della vittima aggrava la sua posizione: ora è accusato di omicidio stradale.
A ricostruire la dinamica è stata la Polizia Municipale di Napoli che ha sequestrato la vettura guidata dal giovane.
“È con profonda tristezza che ho appreso della tragica perdita di Rita Granata, 27 anni, investita nella notte tra domenica e lunedì a Fuorigrotta. Questo evento doloroso si aggiunge alla recente tragedia di Sara Romano, 21 anni, travolta mortalmente a via Cattolica. Le mie più sentite condoglianze vanno alle famiglie e agli amici delle ragazze”. Così in una nota Enza Amato, presidente del Consiglio Comunale di Napoli. “Questi inc
identi – spiega – rappresentano un doloroso e urgente richiamo alla necessità di intervenire per migliorare la sicurezza stradale. È evidente che ci sono zone della città dove il rischio per i pedoni è elevato, come dimostrato dalle decisioni dell’Amministrazione comunale di installare attraversamenti pedonali rialzati. Tuttavia, è fondamentale agire con celerità ed efficacia per prevenire ulteriori tragedie. Invito, quindi, gli enti competenti a intensificare gli sforzi per implementare le misure di sicurezza stradale già pianificate e ad adottare ulteriori interventi necessari per garantire la protezione di tutti i cittadini, soprattutto dei pedoni. La sicurezza stradale deve diventare una priorità assoluta per tutte le istituzioni coinvolte e questo implica non solo la realizzazione di attraversamenti più sicuri, ma anche l’implementazione di limiti di velocità adeguati e la costante supervisione delle strade più pericolose”.
“Vanno inoltre potenziate – conclude Amato – soprattutto nelle scuole e presso le università, le campagne di prevenzione e informazione sulla guida sicura e responsabile, coinvolgendo anche i gestori dei locali della movida”.