Figura anche il candidato sindaco del centro sinistra Antonio Silvano tra i quindici indagati nell’inchiesta sulla compravendita dei voti andata in scena in occasione delle ultime elezioni amministrative al comune di Cercola e che lo scorso lunedì 6 maggio ha portato all’arresto di sette persone.
Il candidato sindaco Silvano, sconfitto da Biagio Rossi, è accusato di concorso in scambio elettorale politico mafioso, in concerto con i fratelli Sabino e Giusy De Micco – entrambi finiti in carcere – in quanto “referenti politici, ovvero coloro che materialmente finanziavano, o comunque coordinavano i finanziamenti, ad esponenti mafiosi al fine di procurare a sé preferenze elettorali”.
Nonostante la compravendita di voti, Silvano è stato sconfitto al ballottaggio, complice la condotta di alcuni elettori che avevano disatteso l’accordo, intascando il denaro per poi esprimere la loro preferenza per altri candidati.
Seppure il gip definisca “delicatissima” la posizione di Silvano, ha rigettato la richiesta di arresto avanzata dalla Procura partenopea per difetto di gravita indiziaria.
Supportato in modo “spasmodico” da altri soggetti finiti nel mirino degli inquirenti che avevano interessi diretti nell’assicurarsi la vittoria di Silvano, nella fattispecie Giusy De Micco e Antonietta Ponticelli – figlia del boss ergastolano Gianfranco – miravano a conquistare una poltrona da consigliere comunale nel suo schieramento politico. Silvano viene indicato dagli altri indagati come un soggetto che in caso di vittoria si sarebbe posto a completa disposizione dell’organizzazione. Il suo coinvolgimento è sottolineato dal fatto che non denuncia quei soggetti in odore di camorra né li allontana, privandosi quindi del loro supporto. Silvano si oppone alla compravendita dei voti solo in occasione del ballottaggio, perchè la reputa troppo rischiosa, motivo per il quale il resto del gruppo che ha finanziato l’operazione al primo turno rileva in quella condotta la sconfitta elettorale che ha favorito la nomina a sindaco di Biagio Rossi.
Per questo motivo il gip ha rigettato la richiesta di arresto per Silvano: dalle intercettazioni non emerge con assoluta certezza che il candidato a sindaco del centrosinistra fosse a conoscenza della compravendita di voti compiuta dai fratelli De Micco per favorire Giusy De Micco, al pari di quella avviata da Antonietta Ponticelli per perseguire lo stesso intento. Una posizione che potrebbe mutare, qualora dovessero sopraggiungere nuovi elementi da ulteriori “approfondimenti investigativi”.
Giova ricordare che nel primo consiglio comunale, Antonio Silvano si è dimesso lasciando il posto a Paolo Picardi, pur preservando l’incarico strategico di componente della commissione paesaggistica comunale.