Tantissimi insegnanti, impiegati tra le fila del Ministero dell’Istruzione e del Merito, possono finalmente vedersi riconosciuta la Carta Docente.
Il Bonus di 500€, previsto attualmente solo per i docenti con contratto a tempo indeterminato, è attualmente richiedibile anche da parte di coloro che non rispettano i requisiti del contratto di ruolo. Ma procediamo con ordine. Con la Legge 10 agosto 2023, n. 103 il MIM è stato obbligato a riconoscere il corrispettivo economico anche per i docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante, quello che genericamente viene definito come contratto fino al 31 agosto.
L’EXCURSUS LEGISLATIVO
Tale obbligo è scaturito da un’ordinanza della Corte Europea del 18 maggio 2022. Quest’ultima ha di fatto sancito che la discriminazione attuata nei confronti del personale scolastico non di ruolo, ai fini del riconoscimento del beneficio economico della Carta Docente è illegittima. Una siffatta decisione ha aperto le porte ad un contenzioso che interessa attualmente un elevatissimo numero di docenti. Ciò è dovuto al fatto che, avendo statuito che anche il servizio prestato con contratti a tempo determinato è utile ai fini del riconoscimento del Bonus di 500 euro, è lecito asserire che anche gli insegnati precari con contratti fino al 30 giugno hanno diritto a beneficiare del vantaggio economico.
LA LEGGE 107/2015 la cd. BUONA SCUOLA
Del resto chi è impegnato nella Scuola Pubblica sa benissimo che a conti fatti, tra giorni e orario di servizio è veramente risibile la differenza tra docenti di ruolo e docenti precari. Purtroppo il Ministero ha deliberatamente deciso di ignorare questo principio teorico continuando a non riconoscere ad una parte del personale docente la possibilità di ricevere un contributo volto alla formazione in servizio e all’aggiornamento professionale. Tale è infatti la motivazione con la quale è stata ideata la cosiddetta Carta elettronica del Docente, uno dei molteplici Bonus messi a punto durante la stagione del governo Renzi con la Legge 107/2015, la celebre riforma della Buona Scuola.
IL RICORSO CARTA DOCENTE
Delineata la questione sorge a questo punto spontaneo per un docente o una docente chiedersi come fare per vedersi riconosciuto il diritto di percepire le somme spettanti. Bene, attualmente è possibile richiedere il riconoscimento del Bonus solo attraverso ricorso al Giudice del Lavoro, quindi affrontare una vera e propria causa legale. Per fare ciò è indispensabile rivolgersi ad uno Studio Legale, come quello di Giustizia Scuola che da anni offre i propri servizi al personale scolastico, docente e ATA. Il Team di avvocati, forte di numerosissime sentenze positive ottenute nei maggiori Tribunali d’Italia, propone il Ricorso Carta Docente offrendo tutta la propria esperienza per affiancare coloro che si sentono discriminati da una manovra che ancora una volta tenta di fare economia sulla pelle di tanti lavoratori.
CONSULENZA GRATUITA PER TUTTI I RICORRENTI
C’è di più, la consulenza offerta dai legali di Giustizia Scuola è totalmente gratuita, sarà necessario infatti affrontare soltanto il costo del contributo unificato. Una tassa che viene corrisposta al Ministero della Giustizia per avviare una vertenza e che arriva ad un costo massimo di 49.00€. Tra l’altro qualora il ricorrente o la ricorrente dimostrasse di avere un reddito familiare inferiore a 38.514,03 euro per l’anno fiscale di riferimento, sarà possibile ricevere l’esonero dal pagamento del suddetto contributo. Allo stato attuale la giurisprudenza è ancora in fermento riguardo il suddetto ricorso carta docente. È opportuno, infatti, chiarire quali siano i requisiti per poter procedere con il recupero delle somme spettanti.
I REQUISITI PER PARTECIPARE ALLA VERTENZA
Secondo quanto statuito dalla Corte di Cassazione con la sentenza 27 ottobre 2023 n. 29961, il benefit è rivolto a coloro che siano o siano stati titolari di una supplenza al 30 giugno o al 31 agosto nei 5 anni precedenti – a partire dall’anno scolastico 2019/2020 per intenderci – ovvero coloro che abbiano raggiunto 180 giorni di servizio con una un contratto stipulato in data precedente al 1 gennaio dell’anno scolastico di riferimento. È ancora materia discussa, invece, se il Bonus debba essere riconosciuto a coloro che pur avendo raggiunto il requisito dei giorni di servizio, hanno stipulato più contratti di supplenza breve e saltuaria o che non abbiano svolto almeno metà del monte orario completo previsto per l’ordine e grado di scuola. Rispetto a tale questione numerosi papabili ricorrenti sono in attesa di ricevere aggiornamenti rispetto ad un’ulteriore evoluzione della legislazione interna dei Tribunale in funzione di Giudici del lavoro.
LA CARTA ELETTRONICA DEL DOCENTE
Si rammenta che tramite la Carta elettronica del Docente è possibile acquistare materiale hardware e software necessario al giorno d’oggi per svolgere il proprio lavoro nella scuola; biglietti per musei, teatri rassegne ed altri eventi culturali oltre a corsi universitari e di aggiornamento professionale, tra cui gli ormai celebri corsi di abilitazione da 30 e 60 cfu. Un’occasione da non perdere per dare più serenamente il proprio contributo nella scuola.