Il clan De Martino di Ponticelli perde un’altra pedina cruciale del suo già rimaneggiato scacchiere: è finito in manette Vincenzo Valentino detto ‘o veloce, 35 anni, soggetto più che ben addentrato nelle dinamiche malavitose del quartiere, nonchè figura di spicco del clan dei cosiddetti “XX”.
La notizia si è rapidamente diffusa nel quartiere e malgrado la smentita da parte delle forze dell’ordine, l’arresto di Valentino è stato confermato da persone vicine ad amici e parenti, oltre che dai video-tributo pubblicati sui social in cui gli viene augurata una “presta libertà”.
Ancora ignote le motivazioni dell’arresto che sarebbe avvenuto diverse settimane fa, seppure nei rioni in odore di camorra del quartiere si parli di “fatti vecchi”, quindi una pena residua da scontare o comunque riconducibile a fatti non direttamente collegati agli scenari recenti, seppure negli ultimi tempi Valentino era andato incontro a una rapida scalata all’interno del clan d’appartenenza. Un salto di qualità che ha preso il via all’incirca un anno fa, contestualmente alla scarcerazione di Giuseppe De Martino, secondogenito di Francesco alias Ciccio ‘o pazzo, figura apicale dell’omonimo clan. Il ritorno a Ponticelli di Giuseppe De Martino ha concorso a consolidare il clan del rione Fiat e proprio in quel frangente è iniziata l’ascesa di ‘o veloce nelle vesti di fedelissimo del secondogenito di Francesco De Martino. Una ricostruzione che trova ampia conferma nelle dichiarazioni rese dal ras Ciro Naturale agli inquirenti all’indomani del suo tentato omicidio, quando indica proprio Valentino tra gli autori di quell’agguato avvenuto lo scorso luglio, nel momento storico in cui ricopriva il ruolo di reggente del clan De Micco. Un agguato maturato in seguito all’ennesimo contrasto di natura economica tra Naturale e i vertici del clan De Martino. Un fatto che di per sé spiegherebbe come e perché Valentino sia riuscito così rapidamente a consacrare la sua posizione tra le fila del clan d’appartenenza: un agguato eccellente, quello che ha ridotto in fin di vita Naturale e che mirava a ucciderlo, eseguito in un momento storico in cui propendere dalla parte dei De Martino mettendo la firma su un’azione tanto significativa voleva dire conferire al clan un segno tangibile di fedeltà e servilismo, ripagato appieno dai vertici della cosca, anche perchè, poche settimane dopo, Giuseppe De Martino, suo fratello Salvatore e altre figure apicali dei clan De Martino, De Micco, Mazzarella, Aprea sono finiti in manette. L’ascesa di ‘o veloce è stata quindi agevolata anche da una serie di eventi propizi. Uno status sbandierato perfino sui social network, dove ha iniziato ad essere particolarmente attivo proprio in seguito al tentato omicidio di Naturale. Numerosi i video pubblicati da Valentino dove si mostra in posa accanto a un quadro di Tony Montana, protagonista della celebre pellicola ‘Scarface’, mentre stringe tra le mani delle bottiglie di champagne, annunciando quindi palesemente di avere qualcosa da festeggiare.
Lo status di leader del clan De Martino conquistato da ‘o veloce fu celebrato e annunciato in maniera plateale lo scorso gennaio, quando nel rione in cui vive il ras è andato in scena un vero e proprio show neomelodico.
In quella circostanza, sul palco allestito nel cortile del rione, si alternarono una serie di neomelodici che celebrarono il nuovo leader della camorra locale che ha conquistato la ribalta nazionale già lo scorso dicembre, quando indirizzò minacce di morte all’inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti che si era recato nel “Parco di Topolino” per documentare l’attività di spaccio di droga che imperversa in uno dei tanti fortini del clan De Micco. E’ proprio lì che lo scorso luglio si è consumato il tentato omicidio del ras Ciro Naturale, nel rione in cui vive ‘o veloce. Ignaro di essere intercettato Naturale indica proprio il fedelissimo dei De Martino come il filatore che ha dato il via ai sicari entrati in azione per ucciderlo.
Un controllo del territorio e uno status di leader rivendicato con sfrontatezza da Valentino al cospetto delle telecamere del celebre tg satirico di Canale 5: “io vengo fino a Roma, la testa, te lo dico davanti alle guardie, te la stacco proprio, diretto! Non ho paura di dirlo davanti alle guardie, io non ho niente da perdere.”
Un approccio perfettamente in linea con la politica e il modus operandi che il ras ha ostentato sui social network e tra le strade del quartiere. Tantissime le segnalazioni giunte alla redazione del nostro giornale che concorrono a delineare il profilo di un camorrista convinto e determinato a servire il clan d’appartenenza a qualunque costo.