Risveglio amaro, quello di domenica 14 aprile per il sacerdote napoletano don Luigi Merola che ha trovato la sua auto di servizio danneggiata. Il sacerdote ha denunciato l’accaduto sulla pagina Facebook della sua fondazione “‘A voce d’e creature” che da anni offre una valida alternativa alla strada ai bambini e ai ragazzi della città.
Un vetro distrutto e un lampeggiante rubato: questo il bilancio dell’ultimo messaggio intimidatorio indirizzato al sacerdote napoletano, impegnato da circa 20 anni in attività finalizzate a contrastare la criminalità.
“È successo semplicemente quello che succede in questa città quando uno cerca di sporcarsi le mani”, commenta il sacerdote. “Evidentemente la camorra vuole darci lo sfratto…”.Non si tratta di un caso isolato: negli ultimi mesi, don Merola ha subito diversi furti presso la sua fondazione. “Sono stati rubati i motorini dei nostri educatori e anche alcuni strumenti nella nostra pizzeria, ma noi non molliamo, non ci fermiamo e continuiamo a lavorare per i bambini della nostra città”.
Don Merola è finito sotto scorta in seguito all’omicidio di Annalisa Durante, avvenuto nel 2004 a Forcella, quartiere in cui svolgeva la sua attività di sacerdote. Dopo l’omicidio della 14enne, Don Merola smantellò le telecamere di sorveglianza del clan e contribuì a far condannare l’assassino.
Tantissimi i messaggi di solidarietà rivolti a Don Merola per il vile attacco subito.
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Anche Don Antonio Coluccia, prete salentino e poliziotto ad honorem, finito sotto scorta per la costante attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti nei quartieri della periferia di Roma, ha manifestato solidarietà e vicinanza a Don Luigi Merola:
“Massimo sostegno e piena solidarietà all’amico Don Luigi Merola, sacerdote coraggioso impegnato in prima linea in un territorio martoriato. Il suo lavoro a supporto dei ragazzi e della città è un bene prezioso che va tutelato e sostenuto.
Don Luigi Merola sa che non esiste un Vangelo senza rischi e non esistono rischi senza Vangelo.
L’atto vile che gli è stato indirizzato va condannato con fermezza.”