La camorra continua a far sentire la sua presenza tra le strade di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli dove negli ultimi mesi si sono alternati numerosi raid: bombe, spari, fino all’incidente stradale dello scorso 29 marzo che ha visto un commando di soggetti incappucciati a bordo di un Suv investire due giovani legati al gruppo emergente del rione De Gasperi. Uno schianto violento che ha ridotto in fin di vita uno dei due gregari che tuttora lotta tra la vita e la morte. Un mancato agguato, un inseguimento sfociato in un incidente stradale che ha inevitabilmente introdotto una nuova stagione camorristica, così come confermano gli spari della scorsa notte.
Diversi cittadini, poco dopo l’una di lunedì 8 aprile, hanno segnalato alla nostra redazione l’esplosione di colpi d’arma da fuoco nel rione Conocal di Ponticelli, fortino del clan D’Amico. Non è chiaro se si sia trattato di un agguato o di una “stesa”.
Un raid che disegna una sequenza di eventi ben precisa e che concorre a chiarire gli equilibri camorristici che si stanno delineando tra le strade del quartiere.
I D’Amico hanno offerto supporto e appoggio al gruppo emergente del rione De Gasperi, capeggiato da un pregiudicato, coetaneo dei fratelli D’Amico e figlio della stessa generazione camorristica dei cosiddetti “fraulella” che come lui hanno cercato di colmare il vuoto di potere scaturito dalla fine dell’era del clan Sarno. Un’alleanza agevolata, dunque, da una vecchia amicizia, ma anche dal prioritario intento condiviso di scalzare i De Micco, clan attualmente egemone a Ponticelli. Un obiettivo che ha consentito al cartello camorristico di beneficiare del consenso di altri clan storicamente ostili ai “Bodo”: Minichini-De Luca Bossa, Casella, ma anche la succursale del clan del Lotto O radicata nel rione di edilizia popolare di Caravita che sotto le direttive di Massimo ‘a serpe Baldassarre era già confluita nell’alleanza poco prima dell’arresto di quest’ultimo.
Un “tutti contro i De Micco” dal quale rischia di scaturire uno scenario assai temuto dai civili, stanchi di vivere un incubo che non sembra destinato a finire.
Gli spari della scorsa notte indicano un nuovo scenario: dopo i fatti dello scorso 29 marzo che hanno inflitto un duro colpo al gruppo del rione De Gasperi, oltre a palesare l’intenzione della cosca rivale di colpire il ras dell’organizzazione, il quartier generale del cartello camorristico nascente può essersi spostato proprio nella roccaforte del clan D’Amico, per questo finito nuovamente nel mirino dei rivali, proprio come accadde nell’ambito della faida di camorra che nel 2015 vide primeggiare i De Micco in seguito all’omicidio di Annunziata D’Amico, sorella dei fratelli “fraulella” che in quel momento storico ricopriva il ruolo di reggente del clan di famiglia.